Dopo le manifestazioni a favore della famiglia, si sta verificando un risveglio nazionale ed è chiaro che la Chiesa lo appoggia, ha osservato mons. Sigifredo Noriega Barceló, vescovo di Zacatecas. L’agenzia Fides riferisce che il vescovo, parlando ieri dopo la Messa domenicale, ha spiegato che parlare del tema della famiglia non vuole discriminare nessuno: “non è un ritorno al passato, alla famiglia tradizionale, ma difendere l’unione tra uomo e donna, come base per una famiglia”.
I vescovi chiedono di non distruggere il matrimonio tra uomo e donna
“Non si tratta di andare contro qualcuno, tanto meno contro le persone omosessuali, si riconoscono i loro diritti, ma senza negare, né distruggere ciò che è il matrimonio” ha aggiunto. “La Chiesa, i vescovi, vedono di buon occhio questo risveglio della popolazione e lo sostengono, ma non ne siamo i promotori” ha sottolineato il vescovo.
La manifestazione per la famiglia in risposta ad una legge del Presidente
Il “Frente Nacional por la Familia”, che raggruppa confessioni religiose diverse e anche realtà non religiose, ha organizzato sabato scorso, la “Marcia per la Famiglia”, che si è svolta in 125 città del Paese e ha riunito più di un milione e mezzo di persone, secondo dati raccolti dall’agenzia Fides. La marcia era stata convocata dopo che il Presidente Enrique Peña Nieto aveva deciso di sostenere una proposta di legge sui “matrimonios igualitarios”, e dopo le prime reazioni di protesta dei movimenti cattolici.
In Messico il primo valore è la famiglia
Più di un leader cattolico ha ripetuto quanto detto alla stampa da mons. Pedro Pablo Elizondo, vescovo della Prelatura di Cancún-Chetumal: “in Messico, per il 75 % dei messicani, il primo valore è la famiglia. Vedere più di un milione di persone scendere in piazza per difenderla, è un messaggio chiaro e forte”.
di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana