La rete internazionale Talitha Kum riunisce circa 1.100 religiose che agiscono in 80 Paesi per combattere il traffico di esseri umani e la schiavitù. Il gruppo, creato nel 2004 dal banchiere e filantropo John Studzinski, calcola che l’1% della popolazione mondiale sia oggetto di qualche forma di traffico. Stiamo parlando di 73 milioni di persone, ovvero l’equivalente dell’intera popolazione di Argentina, Uruguay, Paraguay, Cile e Bolivia.
Il 70% delle persone trafficate nel mondo è costituito da donne, la metà delle quali di 16 anni o meno. John Studzinski è vicepresidente della banca di investimenti statunitenseThe Blackstone Group. Alla Conferenza delle Donne ha parlato di casi di traffico e schiavitù come quello di una donna costretta a prostituirsi che è stata tenuta prigioniera per una settimana senza cibo e costretta a mangiare le proprie feci per essersi rifiutata di continuare ad avere rapporti sessuali con una media di 12 uomini al giorno.
Studzinski ha spiegato che le suore che fanno parte di questa rete si vestono da prostitute e si infiltrano nei bordelli, oltre ad agire nella lotta agli schemi di vendita di bambini schiavi in Africa, nelle Filippine, in Brasile e in India.
“Queste suore non hanno fiducia in nessuno. Non hanno fiducia nei Governi, non hanno fiducia nelle corporazioni, non hanno fiducia nella polizia locale, e in alcuni casi non possono confidare neanche nel clero di sesso maschile”, ha affermato il filantropo.
Talitha Kum significa “Fanciulla, alzati” in aramaico. La frase è stata pronunciata da Gesù stesso a una bambina di 12 anni, figlia di Giairo, uno dei capi della sinagoga (cfr. Mc 5, 41).
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org)