Atteso il messaggio di Giorgio Napolitano: cosa dirà agli italiani? Come lascerà il suo mandato? Siamo in attesa.
Rileggiamo intanto questa sera di fine 2014 la riflessione sulla politica che sempre è in crisi, probabilmente di valori.
Credo che riconoscere a un uomo il bene fatto in un campo, non voglia dire accogliere acriticamente le fesserie dette in altri campi. Credo che a nessuno sia dato il diritto di offendere il sentimento religioso di milioni di persone. La battaglia politica è una cosa, le visioni della vita, della morte, della fede un’altra. Non credo che approfittare della propria popolarità e del pubblico plaudente per denigrare chi non la pensi come te – non su temi politici e ambientali, ma sulle grandi domande della vita – sia democratico e civile. Credo che tutti possono esprimere liberamente il loro libero pensiero. Almeno in Italia. Almeno fino a oggi. Tra questi tutti credo di poterci essere anch’io. Almeno fino a prova contraria. Nei miei interventi non ha mai trovato spazio una sola parola di offesa. Ragionare si, offendere mai. Sono un cristiano. Cattolico e prete. Pronto a confrontarmi con chiunque. Con chiunque voglia confrontarsi con me. Senza timori, senza reticenze e senza approssimazioni. I luoghi comuni non mi sono mai piaciuti. Non hanno mai fatto bene a nessuno. Il mio impegno per la nostra terra e la salute della nostra gente è conosciuto da tutti. Non mi sembra il caso di doverlo ricordare. Permettete, cari amici, che, come tutti voi, sono fortemente interessato e preoccupato per ciò che leggo e ascolto dalla voce dei vari leaders politici? Ognuno è libero di pensare e votare come meglio gli aggrada: Ma ascoltare l’ex comico dire tante fesserie su temi importanti come vita, morte, Chiesa, è davvero patetico. Ancora più patetico , per me, è vedere che qualsiasi sciocchezze qualsiasi uomo abbia a raccontare, troverà sempre, sotto il palco che lo sostiene, chi si spella le mani per applaudire. di Padre Maurizio Patriciello