R. – È un intervento straordinario sul sito, innanzitutto di manutenzione straordinaria: una messa in sicurezza generale di tutta l’area archeologica che, per buona parte dei 44 ettari, soffriva di degrado diffuso e quindi aveva necessità di un intervento capillare complessivo. A fianco a questo, il grande progetto prevede restauri puntuali di singole domus, quelle con apparati decorativi, mosaici e affreschi di qualità, che si potranno quindi aprire al pubblico. Accanto a questo c’è un piano della sicurezza che è destinato a rafforzare il controllo tramite videosorveglianza, una nuova illuminazione e una nuova recinzione. Poi c’è un piano della conoscenza, che è un piano destinato a documentare tutto il sito, muro per muro, con schedatura di murature, stato del degrado, rilievo fotogrammetrico e laser-scanner, che confluirà in un archivio informatico, che è stato anche bandito e aggiudicato con un sistema informativo, che sarà appunto la base dei due anni successivi, per cominciare con una manutenzione ordinaria. Accanto a questo c’è poi un piano della fruizione e della comunicazione, destinato a creare nuovi itinerari e anche allestimenti in un museo diffuso all’interno dello scavo, usando anche tecniche virtuali, poi un piano, il progetto si chiama “Pompei per tutti”, con un percorso per disabili che renderà possibile attraversare tutta Pompei in sicurezza. Oltre a questo, un piano della comunicazione che prevede, oltre alla ristrutturazione del sito web, un progetto di grandi mostre, che saranno fatte tutte quest’anno, fra cui una “Pompei e l’Europa” che sarà al Museo Nazionale di Napoli e a Pompei, e tratterà della fortuna di Pompei e di come questa abbia influenzato la cultura europea dal 1748 fino agli anni ’40, cioè alla Seconda Guerra Mondiale, dove saranno esposti anche i quadri di Picasso, di De Chirico e quindi di grandissimi artisti.
D. – Quando potremo vedere questa nuova Pompei?
R. – La nuova Pompei si può già iniziare a vedere, perché grazie al piano della Capacity Building abbiamo avuto la possibilità, non solo di restaurare, ma anche di aprire, con 30 nuovi addetti alla vigilanza, 13 nuovi edifici. Quindi chi viene a Pompei oggi avrà la possibilità di vedere case sempre state chiuse o da lungo tempo chiuse. Già questo si vede e devo dire che abbiamo avuto vari riscontri da parte del pubblico del gradimento di questa nuova Pompei. E poi, invece, per i grandi lavori di restauro, ovviamente, bisognerà aspettare la fine del 2015, quando saranno completate tutte le messe in sicurezza e i restauri in programmazione.
Fonte. Radio Vaticana
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