“Vita con dignità, opzione preferenziale per i poveri”: si intitola così la Settimana della Vita che si è aperta ieri in Portogallo, su indizione della Conferenza episcopale locale. L’iniziativa si concluderà il 17 maggio, informano i vescovi, e vuole “richiamare la necessità di combattere l’aborto e l’eutanasia” e di porre maggiore attenzione a situazioni di povertà, di malattia o alle famiglie in difficoltà. “Oggi – dice Luis Reis Lopes, responsabile del Dipartimento nazionale della Pastorale familiare – vediamo che la dignità umana viene messa in discussione. Quindi, in linea con la dottrina della Chiesa, dobbiamo avere uno sguardo speciale per le situazioni di povertà, di malattia, di bisogno ed anche per i bambini, affinché si valorizzi una cultura della vita e si prevenga una cultura della morte”.
Dare speranza alle persone in difficoltà
“Viviamo in tempi molto difficili – continua Luis Reis Lopes – in cui la gente ha bisogno di sentire una parola di speranza. Per questo, dobbiamo essere in sintonia con il desiderio del Papa di ‘andare alle periferie’ esistenziali e materiali degli uomini”. Molte persone, infatti, continua il responsabile della Pastorale familiare, “hanno bisogno di attenzione e di vicinanza”. Nel corso della Settimana della vita, saranno avviate molte iniziative nelle diocesi portoghesi, tutte ispirate da un apposito vademecum realizzato dalla Conferenza episcopale, in cui si riportano spunti di riflessione, preghiere e meditazioni sul tema della difesa della vita. Da ricordare, inoltre, che il 15 maggio ricorre anche la Giornata internazionale della famiglia, indetta dall’Onu, un evento che offrirà ulteriori occasioni di approfondimento dell’argomento.
L’auspicio di una società ed un’economia attente alla famiglia
Auspicando anche il coinvolgimento dei laici, Lopes ribadisce che la Settimana della vita “non ha solo un carattere celebrativo, ma rappresenta anche un impegno nella risoluzione di problematiche”: di qui, l’appello per “una società ed un’economia che siano più favorevoli alla famiglia” e che pongano fine alla precarietà lavorativa, così da permettere ai giovani di sposarsi e di “costruire famiglie numerose”.
Aborto, attentato contro la vita
Evidenziando, infine, il dramma delle donne che subiscono pressioni, sul lavoro, affinché non rimangano incinte, Lopes ribadisce che “l’aborto è un attentato contro la vita; per questo, essa va difesa in tutte le sue forme”. Allo stesso tempo, “bisogna dare una maggiore dignità alla famiglia, così che venga rispettata e valorizzata e sia in grado di combattere ogni forma di violenza esistente nella società”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana