CITTA’ DEL VATICANO – Quello che ha lanciato Papa Francesco per la pace è un impegno veramente inedito in termini di azione e determinazione, ed è sicuramente la piu’ grande proposta di pace, mai vista nella storia recente, anche in termini di “dispiegamento” di forze via multimediale. Da ieri sera nei tweet del Pontefice, che lancia quotidianamente dal suo account @Pontifex_it (ma anche in alte lingue) con più di 9 milioni di follower, il Papa usa l’hastag #prayforpeace.Nella giornata di ieri (giovedì ndr) ha lanciato due nuovi tweet dal suo account “Con tutta la mia forza – scrive nel primo – chiedo alle parti in conflitto di non chiudersi nei propri interessi”. Nel secondo ribadisce: “Non esiste un Cristianesimo low cost. Seguire Gesù vuol dire andare contro corrente rinunciando al male e all’egoismo”.
Il primo tweet della giornata di oggi è invece il seguente: “La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità#prayforpeace”. L’hastag #prayforpeace è stato invece lanciato dal Pontefice per la prima volta mercoledì sera con questo tweet “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!#prayforpeace”. Come servire la pace anche via social network? Utilizzando proprio l’hastag proposto da Francesco in tutti i nostri post.
E forse lo vedremo diventare trend topic sul social network che cinguetta.
«Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!». Lo ha ripetuto Papa Francesco ai moltissimi fedeli che hanno affollato piazza San Pietro mercoledì mattina, 4 settembre, per la prima udienza generale dopo la sospensione del periodo estivo. Al termine dell’incontro il Pontefice ha rinnovato l’invito a «vivere intensamente» la speciale giornata di preghiera e di digiuno indetta per sabato 7 settembre, esortando in particolare i romani e i pellegrini a unirsi a lui nella veglia in programma dalle 19 alle 23 in piazza San Pietro. Un invito — esteso anche «agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento» — che sta suscitando consensi e adesioni sempre crescenti tra credenti e non credenti in tutto il mondo. E che anche durante l’udienza generale ha trovato riscontro nella testimonianza di diversi gruppi e singoli fedeli impegnati a raccogliere l’appello di pace di Papa Francesco.
Il grido disarmato per la pace e le parole sommesse di milioni di anime in preghiera per ridurre al silenzio il ruggito dei cannoni e alla ragione gli strateghi della guerra. È per questo che Papa Francesco ha mobilitato la Chiesa, suscitando un’adesione planetaria anche da parte di chi nella Chiesa non si riconosce. Il grido sarà quello del Papa dell’ultimo Angelus, ripetuto in apertura della Veglia: “Scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra!”. Le preghiere scaturiranno invece dalle parole sacre con cui da secoli e millenni l’uomo chiede a Dio di vivere in pace. Come i versi del canto iniziale, l’antichissimo Veni Creator, che alla quinta strofa entra già nel cuore del momento: “Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male”. Poi, l’intronizzazione dell’icona di Maria Salus populi Romani e le parole del Rosario, cinquanta invocazioni per affidare coralmente le sorti contingenti del pianeta alla Regina della pace. Per l’occasione, Papa Francesco ha voluto che ogni Mistero della gioia del Rosario sia preceduto da parole tratte da Santa Teresa di Lisieux.
Dopo il Rosario, gli occhi del mondo della fede e le telecamere internazionali saranno tutti per Papa Francesco, che offrirà la sua riflessione, quindi al centro della scena sarà l’Ostia consacrata, esposta per l’adorazione eucaristica, mentre l’alternarsi di letture bibliche e preghiere di pace dei Papi del Novecento fino ai giorni nostri guiderà la riflessione interiore trasformandola fin da subito, con la celebre Profezia di Isaia, in un nuovo messaggio ai potenti della terra: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri”, “una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. Al termine di ognuno dei cinque tempi dell’adorazione guidata, sulle note dell’organo cinque coppie di persone – in rappresentanza di Siria, Egitto, Terra Santa, Stati Uniti e Russia – faranno l’offerta dell’incenso. Il penultimo momento della Veglia sarà caratterizzato dall’Ufficio delle letture – tre brani di Geremia, San Leone Magno e l’Evangelista Giovanni – poi ogni voce tacerà e per circa mezz’ora, fin verso le 22.40, solo la musica riempirà la Piazza e i suoi dintorni. L’ultimo atto della Veglia sarà la benedizione eucaristica impartita da Papa Francesco.
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