Maria, da tempo ripete spesso queste parole, toccando la condizione fondamentale della pace. Se non si perdona la pace non è possibile. 1. Perdonare non è facile, questo lo sappiamo tutti sicuramente; specialmente quando le cose che non ti piacciono si ripetono, soprattutto nella famiglia.
Gesù non ha detto per caso che bisogna perdonare “70 volte 7”, cioè sempre. Ma noi ci troviamo molte volte in una contraddizione con noi stessi: vogliamo la pace e non vogliamo perdonare; vogliamo la pace ma non vogliamo chiedere perdono. Perché, per chiedere il perdono, bisogna avere anche un po’ di umiltà; chiedere perdono significa vedere anche la parte della propria responsabilità. Qui troviamo un grande problema: vedere la propria colpa, riconoscerla e chiedere perdono. Io mi ricordo di questa storia vera. Una persona è venuta e ha detto: “Io non ho più la pace; non posso dormire, né lavorare, non posso far niente”. E io ho chiesto quello che anche voi avreste chiesto: “Da quando non hai la pace e perché?” Mi dice: “Una persona mi ha ferito profondamente e ho perso la pace”. Io ho detto allora: “Tu devi perdonare e la pace ritornerà”. Ha detto: “Eh, padre, non posso, perché mi ha ferito profondamente”. Io ho detto: “Ma tu cerchi la pace?” “Sì, padre; non posso dormire, non posso mangiare, non posso lavorare”. Allora io ho detto: “Tu devi perdonare!” “Ah, non posso perché non è la prima volta che mi ha ferito così!” “Ma tu vuoi la pace!” “Sì padre!” Potevamo continuare fino all’indomani e mancava poco che questa persona entrasse in conflitto anche con me. Noi sappiamo tutti che quando siamo feriti, è difficile perdonare o chiedere perdono, ma, volendo la pace, dobbiamo lavorare su questo punto del perdono e non dire che è impossibile perdonare. Dio non può chiederci le cose impossibili. Se noi pensiamo che è impossibile, probabilmente non preghiamo abbastanza. Infatti la Madonna ci insegna: “Pregate con il cuore per poter perdonare ed essere perdonati” (a Ivanka 25.06.397). In un messaggio al gruppo di preghiera, la Madonna ha detto: “Se tu senti nel tuo cuore qualche cosa contro qualcuno, prega fino al momento in cui cominci a sentire sentimenti positivi verso questa persona”. In un gruppo una persona ha reagito dicendo: “Ah, io dovrei pregare giorno e notte!” E allora prega giorno e notte fino a che riuscirai a perdonare, perché la pace è un profondo desiderio di tutti e vale la pena impegnarsi. Il problema del perdono è più grave di quanto noi pensiamo, soprattutto nelle famiglie. Guardate, quando parliamo degli altri ad un amico o ad un’amica, come parliamo? Molte volte in modo negativo; e sempre, quando siamo tentati di parlare così, si tratta del problema del perdono. Si dice: “La mia vita è difficile a causa di mio padre, di mia madre, marito, moglie, suocera, nuora…” Sono sempre gli altri quelli che ci creano problemi! Quante volte abbiamo detto o sentito dire che la vita di mio padre o di mia madre, di mia moglie, o di mio marito è difficile a causa mia! E’ molto raro vedere le difficoltà che hanno gli altri, per il fatto che vivono con noi, ma noi sempre sappiamo come è difficile la nostra vita a causa degli altri. E’ sempre il problema del perdono. Soprattutto questa affermazione: “Io ho ragione!” Ecco una storiella: Dio permette a satana di dominare un giorno una città; e satana gli chiede solo una cosa: lasciare che i semafori della città segnino sempre verde. Risultato: in un minuto confusione completa! In ogni incidente ognuno aveva ragione: quello che veniva da una parte aveva il verde, ma anche quello che veniva dall’altra parte aveva pure lui il verde! Tutti avevano ragione. E chi può perdonare se ha ragione? E chi poteva chiedere perdono se aveva ragione? Ecco: quante volte dalla nostra parte c’è sempre verde e dopo tutti sono colpevoli intorno a noi; solo noi no, perché abbiamo la luce verde… Sono sicuro che avete ascoltato le testimonianze dei giovani di suor Elvira. Una volta uno ha detto: “Noi ci amiamo nella comunità non perché non ci conosciamo, ma ci amiamo perché ci conosciamo; noi non abbiamo paura di dire all’altro: ho sbagliato. Ci amiamo perché conosciamo anche le debolezze l’uno dell’altro”. Molte volte, soprattutto nelle famiglie, noi nascondiamo queste cose. E dopo si incontrano le maschere! Le maschere, non le persone! E così si incontrano maschere tra marito e moglie, tra genitori e figli e hai un teatro, non una famiglia, non una vita.
2. Di solito diciamo che noi viviamo male a causa degli altri e non ci accorgiamo quando gli altri vivono male a causa nostra. Cioè vediamo la pagliuzza nell’occhio del fratello e non la trave che è nel nostro. Qui possiamo collaborare con Maria o con satana. Quando abbiamo esperienze negative con gli altri, quando ci hanno ferito o parlato male di noi, che cosa facciamo? Se continuiamo ad accusare, a farli responsabili per questo, a spargere in giro queste cose, noi collaboriamo con satana, perché satana fa così. Nella Bibbia si dice che satana si trova davanti al trono di Dio e ci accusa.
Nei messaggi della Madonna troviamo invece questo: “Io prego per voi…”. “Io intercedo per voi presso Dio…”. La Madonna ci conosce, conosce le nostre cose buone e anche le cose cattive, ma non ci accusa, non ci condanna; bensì prega per noi. Allora, quando tu hai un’esperienza negativa con qualcuno e cominci a pregare per questa persona, tu sei in piena collaborazione con la Madonna. Guardate che su questo punto siamo tutti troppo deboli: parliamo spesso male gli uni degli altri e siamo tentati di ingigantire le storie negative; e dall’altra parte siamo tentati a diminuire il bene degli altri. E’ sempre la collaborazione con il negativo! E’ anche una tentazione quando uno dice: “Quello che ti dico è proprio vero!” Anche se è vero, tu diffondi le cose negative e il negativo si allarga. C’è un buon consiglio per tutti voi, soprattutto per coloro che sono molto tentati a parlare male degli altri. Io dico a loro: continuate a parlare male, ma a una condizione. Prima di raccontare le cose negative, a questa persona alla quale vuoi parlare, devi dire: “Quando termino di dirti queste cose negative, promettimi che pregherai un Rosario con me per questa persona, oppure che farai un giorno di digiuno per la persona che ti ha fatto del male”. Sono sicuro che molti vi diranno che non hanno tempo di ascoltare le cose brutte e negative… Succede spesso che anche le persone che pregano molto, dicono il Rosario, vanno alla Messa, ecc., quando si incontrano con gli altri, tante volte parlano male, fanno delle chiacchiere. Bisogna decidersi: con chi vuoi collaborare? Con la Madonna o con satana? (16 agosto 1997).
P.Slavko Barbaric
Redazione Papaboys (Fonte www.lalucedimaria.it)
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