La tentazione si presenta a noi sotto le forme più svariate: a volte come attrattiva e desiderio di un qualcosa che in realtà ci è di danno, oppure come repulsione o disgusto verso qualcosa di moralmente buono e necessario alla nostra santificazione; altre volte come lentezza, negligenza o superficialità verso un nostro dovere oppure come precipitazione nel fare qualcosa che invece richiederebbe tempo e riflessione…; ma le forme della tentazione sono davvero tantissime e toccano tutti i settori della vita morale: dovere del proprio stato, vita di preghiera, carità fraterna, purezza, giustizia, verità…
La tentazione spesso provoca proprio nelle persone che sono desiderose di giungere alla santità un senso di malessere, di sofferenza, di stupore e a volte anche di scoraggiamento. In realtà, anche questa è una tentazione e forse è la più sottile e pericolosa perché inconsciamente nasce ed alimenta l’orgoglio. Il vero cristiano, adulto nella fede, non dovrebbe mai meravigliarsi della tentazione che invece può diventare un ottimo mezzo per crescere nell’umiltà facendoci riconoscere ciò che veramente siamo.
Il vero problema, allora, non è essere tentati, ma cedere alla tentazione. Di questo bisogna aver paura perché cedere alla tentazione equivale a cadere in peccato, cioè a perdere il bene più prezioso che abbiamo: lo stato di grazia. Purtroppo, l’esperienza della nostra estrema fragilità e debolezza ci dice che cedere alla tentazione è molto facile, anzi è la cosa più comune che ci possa capitare per questo Gesù ci invita a premunirci contro questo gravissimo rischio e lottare con tutti i mezzi possibili.
In particolare, Gesù comanda di vegliare e pregare per non cadere in tentazione. Questo significa che ci sono dei momenti in cui solo la preghiera e la vigilanza possono salvarci dal cadere. Purtroppo molti uomini e anche molti cristiani, pieni di sé e di orgoglio, certi della propria forza e della propria coerenza alle scelte fatte, non vogliono capirlo, come non l’hanno capito neppure i dodici apostoli che si sono addormentati invece di pregare. E così, anche soltanto per superficialità o presunzione, si continua a cedere alla tentazione senza opporvi la minima resistenza.
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Ecco una preghiera efficace per fare da subito l’esperienza dell’amore salvifico di Gesù:
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Troverai la luce.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Ti sentirai Gesù vicino.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Troverai la vittoria.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Ti sentirai sollevato.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Ti sentirai confortato.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Sarai consolato.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Troverai la forza per vincerla.
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Saranno protetti.
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In conclusione, Gesù ci dice che ci sono dei momenti in cui la sola forza dell’uomo non basta; la sua buona volontà non resiste. Ci sono dei momenti in cui, se l’uomo vuole rimanere in grazia, deve pregare perché ha bisogno della forza di Dio. Gesù ci insegna ad utilizzare la preghiera come strumento specifico per difenderci contro i pericoli che sono in noi e fuori di noi. La preghiera, diventando appello pressante alle forze del bene, ci riveste della forza stessa di Dio e diventa la migliore difesa contro le insidie del maligno.
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Signore Gesù, ti prego, fa’ che in me cresca la fame di ciò che veramente conta e dammi il tuo Pane di vita: l’unico che conta.
Tu che vieni come luce per accompagnarci
lungo un cammino di fatica e di speranza,
resta con noi, Signore,
quando i dubbi contro la fede ci assalgono
e lo scoraggiamento atterra la nostra speranza.
Quando l’indifferenza raffredda il nostro amore,
e la tentazione sembra troppo forte.
Quando qualcuno deride la nostra fiducia,
e le nostre giornate sono piene di distrazioni.
Quando la sconfitta ci coglie di sorpresa
e la debolezza invade ogni desiderio.
Quando ci troviamo soli, abbandonati da tutti,
e il dolore ci porta alle lacrime disperate.
Signore, nella gioia e nel dolore,
nella vita e nella morte, resta con noi!
Padre nostro
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A cura della Redazione Papaboys
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Guarda i commenti
Salve,
la mia tentazione si chiama scoraggiamento!
Prego assiduamente,osservo i comanadmenti,mi accosto con frequenza ai sacramenti
"Chiedete e vi sarà dato","bussate e vi sarà aperto",cominciano a sembrarmi parole vuote
Non chiedo nulla di male o di strano al Signore,soltanto un po' di serenità,soltanto di aiutarmi ad uscire da una situazione che mi sta logorando. POssibile che non risponda?Glli chiedo semplicemente anche solo un cenno che mi faccia sentire che Lui è con me
Le prove della vita sono continue e il maligno USA qualsiasi mezzo per attaccarci, colpendo anche cio'che per noi il bene piu'prezioso.L'unica risposta e'la preghiera.
Come ti capisco Germana la mia tentazione piu' frequente? Il fatto di voler gestire io la mia vita senza che il Signore possa ntervernire ma aime' quanto sn infelice quando cedo a questa tentazione, il peccato nn ci renderà' mai mai felici dobbiamo convincercene.....