Il santo dei giovani, il santo dei miracoli, il santo del sorriso: con questi tre appellativi è conosciuto San Gabriele dell’Addolorata
Caro san Gabriele, mi rivolgo con fiducia alla tua intercessione per ottenere da Dio la grazia e la forza di cui ho bisogno.
Fa’ che io accetti con fede la mia situazione e consideri la malattia non come una sfortuna, ma come un invito a comprendere meglio il senso e lo scopo della vita.
Rafforza la mia fede perché io riesca a valutare il dolore come un dono prezioso e un’occasione per amare di più.
Nella tua malattia, da fanciullo, tu pregasti con fede e ottenesti la grazia della guarigione.
In seguito, ammalato gravemente nel colmo della giovinezza, accettasti il volere di Dio con amore sconfinato.
Ottienimi dal Signore la grazia della guarigione se è secondo la sua volontà, perché io possa dedicarmi al servizio degli altri con freschezza di forze e profusione di amore.
Ottienimi soprattutto la grazia di accogliere la mia malattia, finché durerà, come disegno di Dio per unirmi alla Passione di Gesù completandola nel suo corpo che è la Chiesa, e per la salvezza del mondo.
Amen.
SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA
Francesco Possenti nacque ad Assisi nel 1838. Perse la madre a quattro anni.
Seguì il padre, governatore dello Stato pontificio, e i fratelli nei frequenti spostamenti. Si stabilirono, poi, a Spoleto, dove Francesco frequentò i Fratelli delle scuole cristiane e i Gesuiti. A 18 anni entrò nel noviziato dei Passionisti a Morrovalle (Macerata), prendendo il nome di Gabriele dell’Addolorata. Morì nel 1862, 24enne, a Isola del Gran Sasso, avendo ricevuto solo gli ordini minori.
È lì venerato, nel santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. È santo dal 1920, copatrono dell’Azione cattolica e patrono dell’Abruzzo.