Italiae et Ecclesia

Preparate le Vie del Signore. Riflessione per la II domenica di Avvento a cura di Don Francesco Cristofaro

Nella prima domenica di Avvento la liturgia della Parola ci ha fatto riflettere sulla fine della vita invitando ciascuno di noi a vegliare perché il momento e l’ora di quella fine non li conosce nessuno.

Da questa seconda domenica di Avvento la preoccupazione è quello di preparare il Natale del Signore. La chiave di interpretazione di tutto sta proprio nella parola “preparare”. Una festa si prepara, un evento di prepara, un incontro si prepara. Tutto ciò che desideriamo far bene va pensato e preparato. Anche i discepoli nel periodo pasquale chiedono a Gesù “dove vuoi che prepariamo per mangiare la Pasqua” (cfr. Mt 26,17).

La domanda per te è: come stai preparando tu personalmente la venuta di Cristo nella tua vita?

Alcuni pericoli da evitare:

  • La superficialità di pensare che anche quest’anno il Natale passerà come tutti gli anni in un ordine delle cose e degli eventi.
  • Non rinunciare a cambiare le cose o noi stessi solo perché la vediamo una battaglia difficile, se non persa.
  • Evitare di voler fare ciò che fanno gli altri. Magari a me Gesù non chiede ciò che chiede ad un altro. Il livello del mio cammino di fede è differente dal cammino degli altri.

 

Vangelo della seconda domenica di Avvento

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.  Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». (Mc 1,1-8).

 

A chi viene si deve preparare la strada. La strada è nel deserto del cuore. Si devono togliere da esso le alte montagne dell’idolatria e le profonde valli dell’immoralità. Si deve porre in esso una fede pura nella Parola, nei Comandamenti. Il Signore va accolto non nel peccato, non nella disobbedienza, ma nella fedeltà alla sua Legge.

Oggi il cristiano è ad un bivio: se credere nella via che Dio ha preparato per noi per andare fino a Lui, oppure essa va abbandonata per sempre. Oggi molti discepoli di Gesù stanno abbandonando questa via. Il mondo li ha sedotti, confusi, ammaliati. Poiché noi crediamo che oltre questa via, altre vie non esistono, è giusto che lo si dica con chiarezza al cristiano. Se vi fossero altre vie, sarebbe Dio morto su una croce?

Una parola sulla conversione a cui invitava Giovanni.

Cosa è la conversione? Un vero e proprio trasloco. Si cambia tutto. È un passaggio che è abbandono. Si lascia il prima, si entra nel dopo. Si esce dalla casa dei pensieri dell’uomo, si entra in quella dei pensieri di Dio. Si rinnega il regno di Satana o del male e si abbraccia quello del bene la cui Legge è la Parola eterna del Dio vivente.
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Allora, con questi sentimenti non solo sapremo preparare il Natale del Signore ma alla fine ne usciremo uomini nuovo. Buon cammino. Buona preparazione.

Don Francesco Cristofaro

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