FRIULI VENEZIA GIULIA – GORIZIA – “Egli è la nostra pace” è il titolo della lettera che l‘arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, ha indirizzato alla comunità diocesana in occasione del 100 anni dall‘inizio della prima guerra mondiale (28 luglio 1914-2014). Con la missiva, allegata allo scorso numero del settimanale diocesano “Voce Isontina” e pubblicata in italiano, sloveno e tedesco, inizia il cammino di preparazione della Chiesa goriziana alla visita che papa Francesco compirà al sacrario di Redipuglia e all‘attiguo cimitero austro-ungarico il prossimo 13 settembre. Tra i “percorsi di pace” indicati dal presule la preghiera, l‘ascolto della Parola di Dio, la conoscenza dell‘insegnamento e dell‘azione della Chiesa, cui si affiancano “azioni di pace” quali l‘impegno a conoscere l‘altro, la sua accoglienza ed il farsi promotori di giustizia. Infine due “azioni di pace”: “Nella Chiesa e nella società civile è giusto che ci siano persone che assumano ruoli profetici di forte richiamo ai valori della pace”, ma ci devono essere anche “persone che con realismo e speranza affrontino con responsabilità le scelte anche in campo militare finalizzate a garantire la pace, secondo anche quanto previsto dall‘articolo 11 della Costituzione”. Una precisa responsabilità grava anche sui “mezzi di comunicazione sociale” che possono” costruire in pochi giorni il profilo di un ‘nemico‘ da temere, prospettando anche pericoli non realistici”. Fonte: Agensir
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Prima guerra mondiale, Mons. Redaelli: lettera alla diocesi
Di Redazione
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