La legge esiste dal 2014 ma nessuno aveva mai fatto richiesta – Primo caso di eutanasia su un bambino in Belgio, e quindi nel mondo perché il Paese è l’unico al mondo ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente.
Lo riporta il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. “In silenzio e nella discrezione più assoluta – sottolinea il giornale – per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia”.
Non vengono riportati dettagli né sull’età né sulla malattia del minore, ma solo che è avvenuta nelle Fiandre.
E’ la prima volta che si chiede l’applicazione della legge del 2014, che consente ai genitori di scegliere la ‘dolce morte’ per i propri figli, malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l’autorizzazione del ‘Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia’.
La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso.
La Chiesa ha una parola molto netta, al numero 2276 del Catechismo della Chiesa Cattolica: “Essa è moralmente inaccettabile”. Non solo: “L’errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest’atto omicida, sempre da condannare e da escludere”.
Eutanasia uguale omicidio, dunque, per la Chiesa cattolica. Ancora più chiaro Giovanni Paolo II nell’enciclica “Evangelium Vitae” del 1995: il Papa polacco condanna l’eutanasia che: “oltre che per una presunta pietà di fronte al dolore del paziente, viene talora giustificata con una ragione utilitaristica, volta ad evitare spese improduttive troppo gravose per la società”
. Questo può aprire la strada alla soppressione dei bambini sulla base di diagnosi prenatali o anche di individui per ottenere organi da trapiantare. Karol Wojtyla lanciò allora l’accusa contro: “una oggettiva «congiura contro la vita» che vede implicate anche Istituzioni internazionali, impegnate a incoraggiare e programmare vere e proprie campagne per diffondere la contraccezione, la sterilizzazione e l’aborto. Non si può, infine, negare che i mass media sono spesso complici di questa congiura”.Ecco allora che Wojtyla indica un esempio: “In realtà, però, proprio il coraggio e la serenità con cui tanti nostri fratelli, affetti da gravi menomazioni, conducono la loro esistenza quando sono da noi accettati ed amati, costituiscono una testimonianza particolarmente efficace dei valori autentici che qualificano la vita e che la rendono, anche in condizioni di difficoltà, preziosa per sé e per gli altri”. Quindi: “La Chiesa è vicina a quei coniugi che, con grande ansia e sofferenza, accettano di accogliere i loro bambini gravemente colpiti da handicap, così come è grata a tutte quelle famiglie che, con l’adozione, accolgono quanti sono stati abbandonati dai loro genitori a motivo di menomazioni o malattie”.
di Redazione Papaboys
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