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Processione a Oppido Mamertina: Mons. Milito, blasfema devozione

mons-franco-milito-1CALABRIA – OPPIDO MAMERTINA – “Netta riprovazione dell’inconsulto e temerario gesto di blasfema devozione che va all’opposto di quella dovuta alla Madre di Dio”. Utilizza parole dure il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Francesco Milito, dopo l’episodio avvenuto a Oppido Mamertina dove la processione della Madonna delle Grazie, nella frazione Tresilico, si è fermata davanti all’abitazione di un presunto boss della ‘ndrangheta per alcuni minuti con un tentennamento, chiamato “inchino”, in segno di saluto. Un gesto che ha portato il comandante della locale stazione dei Carabinieri ad abbandonare la processione insieme ai suoi commilitoni per avviare le procedure per l’identificazione di tutte le persone che stavano partecipando al rito religioso. “Chi è riuscito a compierlo – spiega il presule calabrese – è chiaramente lontano da ogni pur minimo spirito di fede pura, retta ed autentica. Se neanche le parole pronunciate da Papa Francesco appena qualche settimana fa, con una condanna da tutti comprensibile nella sua incisiva chiarezza, sono riuscite a far da freno, è segno che l’indurimento e l’ottundimento di alcune coscienze sono sotto il livello di guardia”.

“La stessa mancanza di giusta reazione sia da parte dei partecipanti alla processione, sia da parte del Clero e di membri vicini alle attività della Chiesa o di più prossimi al fatto, nei giorni successivi – prosegue il vescovo -, esprime come anche in settori della vita ecclesiale vige ancora un inaccettabile atteggiamento non solo di mancanza di rispetto delle regole canoniche che disciplinano le processioni in Diocesi, ma anche della libertà d’azione e di comportamento profetico che dovrebbe essere stile abituale dell’agire cristiano”. Per mons. Milito, l’episodio è ancora “più grave” se si considera l’opera “decisa ed energica” che, in Oppido Mamertina, a partire dall’estate scorsa “si è messa in atto per l’educazione delle coscienze nella prospettiva di una radicale conversione” con una serie di percorsi di catechesi e di approfondimento. “A fronte di tale quadro – spiega il vescovo -, è bene ricordarlo, si trova dissociata la totalità dei fedeli maturi e liberi”. Mons. Milito, completata l’analisi già avviata in più direzioni sul “doloroso fatto”, promette “energici provvedimenti” sia per “la difesa e la protezione del Clero impegnato in prima linea e delle loro Comunità ecclesiali, che hanno il diritto di non essere disturbati da forme così plateali, sia perché abbiano il sopravvento lo splendore del volto santo della Diocesi, le grandi potenzialità e i desideri di rinascita, che si porta dentro dal riuscitissimo e fervoroso Congresso Eucaristico, concluso di recente e considerato come vera forza per contribuire al rinnovamento della Piana”.  Fonte: Agensir

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