Sarà Papa Francesco, lunedì prossimo, ad aprire il Convegno diocesano di Roma che si svolgerà nella Basilica di San Giovanni in Laterano. L’evento, al quale prenderanno parte i vescovi ausiliari, i sacerdoti, i religiosi e le religiose e centinaia di laici provenienti dalle parrocchie e dalle più diverse realtà ecclesiali, avrà come titolo:
“Non lasciamoli soli! Accompagnare i genitori nell’educazione dei figli adolescenti”. Federico Piana ne ha parlato con mons. Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare della diocesi di Roma:
R. – Il Convegno è sempre un appuntamento importante per la Chiesa di Roma, perché è il momento in cui tutta la Chiesa di Roma idealmente, nei suoi rappresentanti, nei parroci, nei catechisti, nei diaconi, nelle persone impegnate nella pastorale, nei religiosi e nelle religiose, si raduna per riflettere e fare il punto su un tema che poi costituirà la traccia per il cammino pastorale dell’anno a seguire. In questo caso, la scelta del tema sulla famiglia nella sua dinamica e nel suo ruolo educativo, in particolare verso i figli adolescenti, dice una cosa che sta molto a cuore al magistero di Papa Francesco. Lui stesso ha parlato di una sorta di “orfananza” per i giovani e non solo per loro. Lui stesso sottolinea nell’Amoris Leatitia l’importanza della trasmissione generazionale, di generazione in generazione, dei valori più autentici sia dell’umano sia della vita ecclesiale del cristianesimo, della capacità di stare insieme.
D. – Sono previsti 38 laboratori nei quali si discuteranno i vari aspetti di questo tema…
R. – Il nostro sguardo sarà rivolto, attraverso tali laboratori, ai tanti aspetti della vita in famiglia, proprio a partire dal quotidiano, nella casa: se le famiglie ancora hanno tempo per fare almeno uno dei tre pasti principali insieme, quali sono le dinamiche di vita in famiglia e quali sono i tempi nella giornata, nella settimana, nelle vacanze estive, che la famiglia dedica un po’ a se stessa e a curare le relazioni. Parleremo di scuola, di studio, di come si vive il rapporto tra famiglia, scuola e come la scuola riesce a trasmettere dei valori fondamentali per la crescita e la maturazione dei ragazzi. Parleremo di social network, di questo ambiente in cui spesso si è sempre connessi ma mai realmente in contatto vero. Parleremo della relazione tra le generazioni.
D. – Il risultato di tutto questo lavoro dei laboratori verrà poi reso noto il 18 settembre?
R. – Sì, potremmo dire che si tratta di un percorso sinodale in cui partendo dal territorio, cioè dalle parrocchie, dalle prefetture in cui si svolgeranno questi laboratori – con prefetture mi riferisco a gruppi di parrocchie che lavorano insieme – si realizzerà un vero momento d’ascolto. Tutti questi piccoli ruscelli poi andranno a confluire prima nell’esperienza dei settori con il vescovo di settore e poi in una relazione finale che sarà anche di aiuto al nuovo vicario, mons. De Donatis, per definire gli orientamenti pastorali.
Fonte it.radiovaticana.va