Un tempo ormai molto lontano i figli volevano dire “ricchezza”: c’erano tante braccia da sfamare, questo sì, però una volta cresciuti erano anche redditi che entravano in casa. La società patriarcale con famiglie numerose ha rappresentato per secoli l’asse portante della società e ne ha assicurato la crescita, così come avviene oggi nelle giovani nazioni dei paesi in via di sviluppo (Africa, Asia), dove i tassi di natalità sono elevatissimi e il numero dei giovani sotto i 30 anni surclassa decisamente quello dei vecchi. Così non è più, invece, e da tempo ormai, per la “vecchia Europa”, in particolare per alcuni paesi tra cui purtroppo l’Italia, con tassi di natalità precipitati a livelli bassissimi (1,3 figli per donna circa nel nostro paese, con un tasso di “sostituzione” che dovrebbe essere di 2 figli per donna, che non raggiungeremo se non in un lontano futuro). In questo caso i demografi dicono chiaramente che si profilano sconquassi di vario genere: sia in termini di invecchiamento progressivo e irreversibile con un numero di anziani soverchiante e sempre meno giovani che li possano assistere. E poi con le ricadute su tutti gli aspetti sociali connessi: servizi pubblici, salute, pensioni, assistenza.
Rimodulare gli 80 euro sui carichi familiari. Di fronte a questa situazione, da anni in Italia il Forum delle associazioni familiari propone politiche di sostegno alla famiglia che siano più innovative e coraggiose. In vista della “Terza Conferenza Nazionale della Famiglia” (dopo le prime due che si tennero a Firenze nel 2007 e a Milano nel 2010), nel pomeriggio di mercoledì 24 settembre il Forum ha deciso di presentare una serie di proposte da sottoporre a Governo e Parlamento. Il momento è propizio, per via delle “riforme” annunciate da Renzi tra le quali potrebbe trovare spazio anche qualche intervento più sostanziale a sostegno delle famiglie. Ecco quindi che il presidente Francesco Belletti anzitutto ha voluto portare l’attenzione su fisco e aiuti alle famiglie più povere. “Bene gli 80 euro – ha detto – ma proponiamo di allargare le fasce di coloro che possano usufruirne in funzione del numero dei figli e di redistribuire il ‘cuneo fiscale’ sotto i 25mila euro sempre rispetto ai carichi familiari”: questo uno dei punti centrali delle proposte del Forum, avanzato “in vista della imminente presentazione della legge di stabilità 2015. In pratica chiediamo non un aumento delle risorse a ciò destinate, ma solo una loro redistribuzione in base a parametri diversi da quello del solo reddito. Occorre infatti considerare anzitutto i carichi familiari e inoltre la situazione reddituale dell’intera famiglia del beneficiario”.
Un punto di Pil in più. Il vice-presidente del Forum, Roberto Bolzonaro, dal canto suo ha spiegato il meccanismo previsto: “Si dovrebbe tener conto di quante persone vivono grazie a quei redditi, perché c’è una grande differenza tra l’avere o meno carichi familiari: tipico il caso di due sposi entrambi con redditi sotto i 25mila euro, che percepiscono ambedue gli 80 euro, e invece un solo percettore poniamo a 28mila, con figli a carico, ne è escluso. In pratica proponiamo di ridiscutere i famosi 80 euro di Renzi, rimodulando i benefici fissandoli a 50/60 euro per single e senza figli fino ai 140 euro per chi ha 7 persone a carico”. In vista della terza Conferenza nazionale sulla famiglia il Forum ha indicato una mappa delle priorità, condivise con l’Osservatorio nazionale sulla famiglia. Questi i punti centrali: “Ci sta a cuore l’armonizzazione famiglia-lavoro come pure un welfare che sia veramente pro-famiglia. Chiediamo che le politiche familiari tengano conto di quanto la famiglia, solo lei, può fare per lo sviluppo del Paese. Da qui la nostra insistenza su fisco e tariffe che siano favorevoli alle famiglie, specie a quelle numerose. Infine – ha spiegato Belletti – chiediamo che nella prossima Conferenza nazionale non si trascuri la ‘responsabilità educativa’, che non è solo appannaggio dei genitori ma deve essere assunta anche dalle altre agenzie: una società con persone educate e consapevoli garantisce una maggiore tenuta sociale”. Il Forum ha scelto di stimolare Governo e Parlamento anche su un altro aspetto di primaria importanza oggi: quello del sostegno alla natalità. “Sappiamo cosa significhi una bassa natalità – ha aggiunto Belletti – e quindi proponiamo di impiegare in questa legislatura un punto di Pil in più per le politiche familiari”. “Non si tratta di maggiori risorse – ha concluso – ma di una revisione degli attuali strumenti di sostegno fiscale”. Di Luigi Crimella per Agensir
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