Con il referendum sul matrimonio gay in Croazia, il dibattito politico, sociale, non sembra placarsi. La parte sconfitta non ammette la perdita. Le dichiarazioni dei politici, fanno intendere che la consultazione popolare non è stata democratica, perché ha votato soltanto una percentuale bassa degli aventi diritto. Omettono di dire che in quel paese non esiste il quorum per la validità delle proposte referendarie. Democraticamente è stato deciso che nella Costituzione sia inserita la disposizione che definisce il matrimonio come ”unione di vita di un uomo e una donna”, rendendo di fatto impossibile il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Apriti cielo! Sono iniziati gli attacchi intimidatori contro il popolo, definito “omofobo”, perchè non ha votato secondo le loro indicazioni. Mi permetto di dire, che l’omofobia e ben altra cosa… Certamente accettare un risultato così plateale non è facile per coloro che ormai da anni vogliono cambiare in nome delle voglie personali la struttura antropologica dell’uomo. Giocano d’astuzia. Confondono i piani, per creare dissapore e sconcerto tra la gente. I continui martellamenti mediatici, ne sono la prova più evidente. Stabilire democraticamente che il vero “matrimonio è tra un uomo e una donna”, non è altro che affermare ciò che insito nella creazione. Porre sullo stesso piano l’amore che provano due persone dello stesso sesso, non è naturale. Dire a voce alta questa verità fà molto male. Perché secondo alcuni non si rispettano i diritti di tutti. Il mondo vive perché è composizione armoniosa di diversità. Ciò non significa non avere rispetto per coloro che vogliono vivere secondo i loro desideri soggettivi. La cattiva fede agisce proprio su questo punto. Confondere i comportamenti con i diritti. E’ vero tutti siamo uguali. Esiste però una diversità che regge l’umanità, e senza la quale non è possibile andare avanti. Tutto qui. “Hanno vinto gli omofobi” twitta amaramente Vladimir Luxuria commentando il risultato del referendum che si è svolto in Croazia. C’è da allarmarsi. Si è trattato dunque di una consultazione per vietare agli omosessuali di esprimersi liberamente, di fare le proprie battaglie, di vivere e dichiarare il proprio orientamento sessuale con serenità? Si tratta di odio contro i gay, di violenza, di discriminazione? No: i croati hanno semplicemente affermato, democraticamente e a larga maggioranza, che il matrimonio è quello tra un uomo e una donna. Esattamente quello che è già scritto nella nostra Costituzione, che usa l’aggettivo che la comunità Lgbt più detesta, cioè naturale: la famiglia è “la società naturale fondata sul matrimonio”. Roba da omofobi. Come non temere una legge contro l’omofobia, se per Luxuria, come per molti altri, l’omofobia si esprime semplicemente difendendo il matrimonio disegnato dalla Costituzione italiana?” (Eugenia Roccella).
Non sono mancati gli attacchi alla Chiesa Cattolica, presentata come sede dell’oscurantismo, o peggio come freno al progresso umano. Papa Francesco ricevendo in visita ad limina i vescovi Olandesi, -quasi facendo eco alle critiche di questi giorni- li ha esortati ad essere “presenti nel dibattito pubblico”, in tutti gli ambiti “nei quali è in causa l’uomo”: in una società fortemente secolarizzata, potranno così portare il loro contributo nelle “grandi questioni sociali riguardanti per esempio la famiglia, il matrimonio, la fine della vita”. In una società fortemente segnata dalla secolarizzazione, -continua il Pontefice- e in “circostanze spesso ardue”, non è facile conservare la speranza. Ma il compito della Chiesa è quello del “bene umano” e dello “sviluppo sociale”. Per i cristiani, ha proseguito, l’educazione delle coscienze diventa “prioritaria”, “specialmente mediante la formazione del giudizio critico, pur avendo un approccio positivo sulle realtà sociali: si eviterà così la superficialità dei giudizi e la “rassegnazione all’indifferenza”. Si può dire di essere contrari alle “nozze” gay”? E anche all’adozione dei bambini nelle coppie dello stesso sesso? Oppure è proibito pensare con la propria testa e bisogna dire di essere favorevoli per non essere accusati di “omofobia”, “razzismo” e tanto altro? Il problema non è l’Amore. E’ evidente che ognuno può amare chi vuole. La difficoltà nasce dal fatto che il matrimonio è unione naturale tra uomo e donna. Creare altre tipologie “matrimoniali” è artificioso. E innaturale. Di conseguenza, se si istituisce un “matrimonio” gay non ci sarebbe motivo per impedire poi le adozioni. In giro circolano tante tesi dl tipo: ci sono famiglie che maltrattano, violentano, abbandonano i figli. Mentre una coppia dello stesso sesso potrebbe far star bene i bambini. E’ falso. I bambini devono vivere in ambienti, dove possono crescere nella differenza sessuale con cui sono nati dal grembo materno. In una struttura familiare unisex questo non è possibile. La violenza non è connaturata al sesso, ma all’esperienza. Mentre la differenza sessuale è naturale. Non è un prodotto artificioso che nasce da “come” i bambini vengono trattati. Evidentemente e con forza bisogna condannare ogni forma di violenza familiare. Non si può però accettare da un punto di vista naturale le adozioni dei bambini a nuclei dello stesso sesso. Le mie affermazioni non sono improntate alla discriminazione e nemmeno al disprezzo di nessuno. E’ semplicemente un punto di vista naturale da tenere possibilmente in considerazione. DonSa
Grazie. Apprezzo e approvo questo modo di vedere le cose. Bisogna avere coraggio e dichiarare a gran voce che si può amare chi si vuole ma sempre nel rispetto delle leggi della creazione. Non si tratta nemmeno di Chiesa Cattolica, a mio avviso! Qui è in gioco la natura stessa dell’essere umano e il suo ruolo nella società, che viene definita in base alla forma della sua cellula più piccola, la famiglia. Una società in cui la famiglia è malata non può essere luogo accogliente per l’essere umano, è come partire svantaggiati in partenza. E gli omosessuali? Ci sono anche loro, sono una realtà importante e una risorsa, hanno diritti ma anche doveri – ed è importante ricordare che esistono anche questi ultimi e che valgono anche per loro! – e sono liberi, così come gli eterosessuali, di vivere, amare, soffrire e cercare il senso della propria vita, ma senza stravolgere la libertà degli altri, la stessa libertà di vivere in un contesto sociale adatto alla vita. Che brutte poi, queste definizioni! Omosessuale, eterosessuale… se la smettessimo di usare queste nomee e ci chiamassimo solamente “fratelli”?
Michele, Cagliari.
Gentilissimo Michele,
ti ringrazio per il tuo commento. La crisi dentro cui siamo finiti, invita tutti gli uomini e donne di ogni ceto, razza, popoli, lingua, religione, a dare risposte concrete, capaci di riaccendere nei cuori la luce della ragione. Difendere la natura, significa sviluppare il mondo di domani. Coloro che non riescono a comprendere questa definizione, porteranno l’umanità al collasso. In un mondo dove tutto è artificiale, prima o poi qualcosa non funzionerà. Senza paura andiamo avanti! Il bene è sempre più forte del male! DonSa