A Siracusa, due giovani coniugi Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, che si erano sposati il 21 marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli orti di S. Giorgio.
Antonina, la moglie, era in dolce attesa ma la sua gravidanza era travagliata, aveva infatti degli improvvisi abbassamenti di vista, che la portarono alla cecità il 29 agosto.
La notte tra il 29 agosto ed il 30 fu complessa.
La mattina del 30 agosto scoraggiata aprì gli occhi e la donna si rese conto che ci vedeva di nuovo.
La prima cosa che vide fu il quadretto vicino al letto che raffigurava la Madonna, ma in quel momento stava versando lacrime vere, la Madonna piangeva.
Chiamò subito il marito che fu anche lui testimone di questo evento.
La Chiesa, dinanzi a ciò rimaneva molto cauta ed il primo settembre Giuseppe Bruno convocò il dottore Michele Cassola, dichiaratamente ateo, il quale prelevò le lacrime.
Le lacrime continuarono ad uscire dal 29 agosto fino al mattino del 1 Settembre proprio dopo il prelievo del dottore.
Dopo svariate analisi, tutte diedero lo stesso risultato: erano lacrime umane.
La Madonnina così prese il nome di Madonna delle Lacrime.
Madonna delle Lacrime, Madre nostra addolorata, Tu ci hai aperto il Tuo cuore, scegliendoci come destinatari e custodi delle Tue Lacrime.
Il Tuo pianto, o Madre, segno del tuo dolore, è reliquia del Tuo amore e pegno della Tua intercessione. Prega per noi il Padre delle misericordie, perché tocchi i nostri cuori induriti, pieghi le volontà ribelli, ci scuota dal torpore spirituale, ci converta al suo amore fedele.
Con le Tue Lacrime intercedi, o Madre, presso il Tuo Figlio, perché guardi con bontà alle nostre lacrime: nell’attesa che siano asciugate per sempre, Egli le raccolga perché non vadano perdute, le custodisca come perle nel suo cuore, le trasformi in dono di redenzione.
Chiedi, o Vergine Santa, allo Spirito d’Amore, che inondi di luce di grazia i tuoi figli, perché vedendo la turpitudine del peccato, versino lacrime di compunzione; rispondendo con docilità al Maestro interiore, anelino con amore grande alle vette della santità: imitando la tua carità sollecita, sappiano condividere e asciugare il pianto dei fratelli.
O Madre, veglia su questa Città e sulla Diocesi che ti onora con questo Tempio, benedici tutti coloro che si affidano alla Tua protezione, libera l’Italia, l’Europa, il mondo intero dal flagello della guerra, ottieni all’umanità la sospirata pace e l’universale fraternità.
Amen.
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