I “nuovi filosofi” scrivono: “Attraverso l’astinenza e l’omosessualità, ma anche la masturbazione, la sodomia, il feticismo, la coprofagia, la bestialità … e l’aborto. Non permettiamo di far penetrare nelle nostre vagine una sola goccia di sperma cattolico nazionale”. Parole oscure, piene d’odio, di disprezzo contro chi pensa diversamente dall’ideologia imperante. Se leggete alcuni commenti, vi renderete conto come gli attacchi vanno diventando sempre più duri. Un famoso autore del secolo scorso diceva che arriveranno giorni in cui il bianco sarà chiamato nero e viceversa. Senza possibilità di appellarsi alla verità. Credo che la profezia si stia realizzando sotto gli occhi compiaciuti dell’opinione pubblica. E’ diventato difficile poter esprimere liberamente le proprie opinioni. Subito scattano le accuse: siete retrogradi, omofobi, razzisti, fuori moda, catto –fascisti, ecc… I media hanno una responsabilità enorme! Pensate alla pagina di Repubblica di qualche giorno addietro, sulla vita di coppia. E’ un vero manifesto di regime. Cercano di far passare come “normali”, luoghi virtuali che non hanno nessun riscontro nella realtà. Quando poi si apre il dibattito sulle adozioni dei bambini alle coppie dello stesso sesso, allora la lotta diventa più aspra. Ribadisco: i bambini hanno il diritto di avere un padre e una madre! Così come è stato voluto dalla natura.
Quando mi chiedono perchè sostengo che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre –commenta Manuel Half-, in genere mi limito a pensare all’infinita imbecillità alla quale un essere umano possa arrivare, senza perdere tempo a dare alcuna risposta. Potrei raccontargli del senso di colpa che ha accompagnato tutta la mia infanzia che mi obbligava a dire a mio padre che ero felice, che non mi mancava nulla. Potrei raccontargli delle mie difficoltà: a trovare un equilibrio, a riconoscere l’autorità, a relazionarmi con le donne, a rapportarmi con gli uomini, a superare i momenti di autolesionismo, a sentirmi una persona formata. Potrei parlargli dell’improvviso sangue freddo che sento dentro quando vedo una mamma con un bimbo o anche semplicemente sento pronunciare da qualcuno “mia madre”. Potrei schiacciargli il muso su tutta la ricerca clinica, che ogni giorno conferma l’importanza delle due figure rappresentative e riassuntive dell’intero universo del bambino, la mamma e il papà, e non dei generici “genitori”. Ma a loro tutto questo non interessa, loro, che un papà e una mamma ce li hanno e dei quali non farebbero mai a meno.
Alla Biblioteca Scandellara, sono state organizzate letture e laboratori per “promuovere” e spiegare tramite favole, il mondo e le famiglie gay… I partecipanti agli eventi erano bambini 4/8 anni… Come è chiamato questo tipo di formazione? Dicono che si tratta di abituare i bambini a reagire contro ogni discriminazione! Ma di quali discriminazioni si parla? Ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio indottrinamento ideologico. Come facevano i regimi totalitari del secolo passato. Quando ci risveglieremo dal sonno della ragione? DonSa