Categorie: Ethica et Oeconomia

Quando la formazione cattolica aiuta a trovare un lavoro

La formazione professionale cattolica diventa un interessante biglietto da visita nel mondo del lavoro avvolto da crisi e disoccupazione. La sperimentazione del Diploma Professionale Europeo Quadriennale rompe gli schemi e genera occasioni concrete per i giovani che la intraprendono.

UN LAVORO DI SQUADRA. Una delle regioni capofila in tal senso è il Piemonte. A Torino ne discuteranno gli enti del settore venerdì 5 dicembre, e cioè il Centro Nazionale Opere Salesiane–Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP) Piemonte, l’Associazione Nazionale Enti di Formazione Professionale (FORMA) Piemonte, di ispirazione cattolica, e il Coordinamento Enti Nazionali per la Formazione e l’Orientamento Professionale (CENFOP) Piemonte insieme alla Regione Piemonte. “La formazione professionale per il lavoro buono”, questo il tema dell’incontro.

LA SVOLTA DEL QUARTO ANNO. Il direttore generale del Cnos-Fap Piemonte, Lucio Righellin spiega ad Aleteia che dopo le scuole medie, gli studenti in Piemonte possono seguire la filiera della formazione professionale, che prevede una “qualifica di operatore”, meccanico o elettrico, per esempio, dopo tre anni, e la possibilità di conseguire con un quarto anno il “diploma tecnico-professionale”, e proseguirla il quinto anno con un’ “istruzione e formazione tecnica superiore”. «La nostra attenzione si focalizza sul quarto anno, quello necessario ad avere il diploma tecnico-professionale. E’ già due anni – spiega Righellin – che promuoviamo diciotto corsi, relativi al quarto anno di formazione professionale, nel campo dell’industria, terziario, turistico-alberghiero. Hanno partecipato tra il 2013 e 2014, 360 allievi, solo piemontesi, di cui 10 diversamente abili».

IL RICONOSCIMENTO EUROPEO. Il punto di forza di questo percorso è che le qualifiche e il diploma sono normalizzati a livello nazionale con criteri stabiliti dalla Conferenza Stato Regione. «Per i diplomi – prosegue il direttore del Cnos-Fap Piemonte – ci sono 21 titoli nazionali riconosciuti. Ad esempio c’è il tecnico-elettrico, c’è il tecnico di cucina, c’è il tecnico commerciale delle vendite». Il fiore all’occhiello è che il diploma è riconosciuto dall’Europa. «E’ considerato come il quarto livello europeo EQF. Questo vuol dire che il giovane diplomato non è un esecutore semplice, ma sa intervenire in caso di imprevisti, sa avere una qualche responsabilità di guida di certe persone. E’ lo stesso livello europeo che raggiunge uno studente che si diploma a scuola».

IL PROJECT WORK. Tra i punti d’eccellenza della sperimentazione c’è il “project work”, «un lavoro, uno studio, che lo studente concorda con l’azienda, come fosse un ricercatore. Perché durante il quarto anno il percorso di 1050 ore, ne prevede 200 di stage in azienda. E in queste ore è parte attiva nel contesto aziendale, non un mero osservatore. Da qui la relazione di ricerca che genera a fine stage».

LA STORIA DI BEIKO. Il direttore Cnos-Fap ricorda una delle esperienze “vincenti” del percorso formativo. «Un ragazzo di nome Beiko, di origini albanesi. Dopo il diploma di terza media, si è iscritto ad un istituto scolastico superiore. Poi si è ritirato al primo anno e l’anno successivo si è iscritto ad un nostro percorso professionale. In tre anni ha conseguito la qualifica di operatore elettrico. Poi si è iscritto al quarto anno, ha conseguito il diploma di tecnico di automazione industriale. A questo punto si è sentito rimotivato e ha deciso di continuare verso l’università. Purtroppo la normativa italiana prevede il diploma quinquennale per accedervi. Allora si è inserito in un istituto professionale statale per il quinto anno e si è diplomato. Adesso è iscritto al Politecnico di Ferrara».

TECNICI AD ALENIA. Altro caso emblematico è quello di «tre ragazzi che si sono iscritti al quarto anno del percorso di formazione per tecnico di conduzione e manutenzione di impianti automatizzati. Sono tre ragazzi di Biella. Dopo aver conseguito il diploma hanno ricevuto la proposta di assunzione in un colosso come Alenia, in una sede in provincia di Novara».

Fonte: Aleteia

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