RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO VENERDI’ – Gesù insegna una dottrina nuova con autorità. Conduce una vita conformemente alla verità che insegna. Il mondo religioso nel quale vive è incarcerato in una religiosità fatta di molti atti esteriori, che tolgono il respiro all’anima, alla mente, al cuore. Non c’è spazio in essa per le mozioni del cuore. Tutto è classificato, ordinato, descritto, prescritto. Tutto è rigorosamente imposto dall’alto da un’autorità incapace di distinguere l’essenziale dall’accidentale, il vero dal falso, l’utile dal non utile, il necessario dall’aleatorio, ciò che è prezioso e ciò che è vile, ignobile, senza valore.
La mente libera di camminare solo nella volontà del Padre necessariamente si sarebbe un giorno scontrata con la mente prigioniera, oppressa, incatenata nella moltitudine degli obblighi, dei doveri che la tradizione imponeva. Questo giorno non tarda ad arrivare. Qual è la vera religione, quella di Gesù o l’altra dei farisei e in parte anche dei discepoli di Giovanni? Una religione classificata in ogni suo più piccolo particolare non può dichiararsi vana, inutile, dinanzi a quella di Cristo Gesù fondata sull’obbedienza alla Parola del Padre. Urge che la questione venga risolta e si inizia proprio dalla questione del digiuno. Tu non digiuni. Noi digiuniamo. I discepoli di Giovanni digiunano. I farisei e gli scribi digiunano. Perché tu non digiuni? Perché tu ti poni fuori della nostra tradizione? Perché tu celebri la vita in modo diverso dal nostro?
È chiaro che Gesù non può rispondere direttamente. I cuori ancora non sono pronti per accogliere questo suo nuovo insegnamento. Quando la mente dell’altro ancora non è pronta, anziché creare subbuglio nelle coscienze con obblighi, decreti, statuti nuovi, regolamenti di vario genere, occorre far ricorso alla somma intelligenza dello Spirito Santo. Ma a che serve questa somma intelligenza e questa saggezza divina? Non certo a distruggere quel mondo nel quale il popolo vive, bensì a giustificare la nostra nuova via, in modo che essa non sia vista come volontà di abolizione della vecchia via. Si deve ottenere diritto di cittadinanza alla nostra senza però abolire la loro. Poi sarà la nostra nuova via ad imporsi piano, piano, perché se ne scoprirà tutta la sua bellezza.
Purtroppo di questi errori se ne fanno ancora troppi. Ad ogni costo si vuole imporre il nuovo in un mondo che è vecchio di mente, cuore, abitudini, tradizioni, consuetudini, usi, costumi, alcuni dei quali risalenti alla notte dei tempi. Invece sarebbe molto più saggio, molto più intelligente giustificare la nostra nuova via e per un tratto di strada camminare insieme. Poi il nuovo subentrerà al vecchio. Questa metodologia di Gesù va sempre applicata. È una strategia veramente divina, frutto della potenza dello Spirito Santo che sempre ispira e conduce Gesù.
La fede sempre camminerà tra vecchio e nuovo, tra ieri e oggi. Sempre avvertirà nel suo interno questa forte tensione. La storia conosce modernisti senza verità e tradizionalisti con verità antiquate. Conosce progressisti senza alcuna fede e persone che vivono una fede di ieri, ma è pur fede. Certo, essa non è ancora aggiornata, tuttavia riesce a dare speranza di vita eterna a coloro che la praticano. Questa fede non va distrutta. Va purificata, aggiornata, perfezionata, portata nell’oggi dello Spirito Santo, ma non si possono distruggere all’istante le strutture di essa.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la sapienza dello Spirito. a cura del Movimento Apostolico