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Quando si fermerà Putin? La domanda sulle modalità di ‘stop alla guerra’ ormai è mondiale

Si riuscirà a fermare questo criminale assassino con modalità diplomatiche, o sarà qualcuno dei suoi stessi alleati a farlo?

di Daniele Venturi *

Oppure – addirittura – converrebbe iniziare a pensare di trovare il modo di abbatterlo? Queste domande iniziano a rimbalzare ogni giorno sui media, sui social e nelle opinioni di molta gente comune. Chi sta seguendo la guerra, nel campo dell’informazione, della strategia e semplicemente per ‘disperazione da curiosità’ non ha chiaro un passaggio e lo chiede: ‘Quando finirà tutto questo?’

I signori della guerra

Anche i ‘signori della guerra’ (e non solo i russi, anche gli americani, gli inglesi e buona parte degli europei) stanno provando a trovare risposte concrete alla domanda. L’unico – oltre Papa Francesco che anche oggi ha rinnovato il suo quotidiano appello alla pace – in grado di poter rimettere ad un tavolo serio Russia e Ucraina sembra il solo Erdogan (ed anche questo la dice lunga sulla situazione incredibile che si sta vivendo nel pianeta).

Putin come Hitler. Stop (Foto Il Giornale)
Putin come Hitler. Stop (Foto Il Giornale)

Ankara: forse incontro Putin-Zelensly nei prossimi giorni

Nonostante le crescenti difficoltà, la  Turchia crede che ancora sia possibile ospitare un vertice tra i  leader di Russia e Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro turco della Difesa, Hulusi Akar, citato dal sito di Hurriyet.

“Nonostante alcune difficoltà, siamo ancora fiduciosi. Forse sarà  possibile riunire i due leader nei prossimi giorni su proposta del  nostro presidente” Erdogan, che nei giorni scorsi ha parlato di nuovo  al telefono con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ha dichiarato  Akar.

“Noi, come Turchia, continuiamo a fornire tutti i possibili  contributi, compresa la mediazione per una tregua immediata, per  evitare un ulteriore peggioramento della condizione umanitaria”, ha  aggiunto il ministro.

Il ricatto russo del gas

Nel 63esimo giorno della guerra in Ucraina la Russia ha denunciato un attacco a un deposito di munizioni nella regione di Belgorod, mentre l’Italia è pronta all’invio di armi pesanti a Kiev. L’azienda russa Gazprom interrompe le forniture di gas alla Polonia e alla Bulgaria. Lo stop deciso da Mosca è dovuto al rifiuto dei due Paesi di pagare del gas in rubli alla fine della giornata di martedì.

Dal canto suo PGNiG, la compagnia petrolifera di stato polacca, da un lato ha confermato la sospensione del gas russo non avrà impatto sulle consegne ai clienti finali; dall’altro secondo la società polacca la sospensione da parte russa delle forniture di gas naturale costituisce “una violazione del contratto Yamal“.

Si sa finora che quattro acquirenti europei hanno già pagato in rubli il gas di Gazprom e dieci hanno aperto i conti presso Gazprombank necessari per assecondare la richiesta di Mosca di pagare in valuta locale. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine a Gazprom.

MARIUPOL.DISTRUTTA.RASAAL.SUOLO
MARIUPOL.DISTRUTTA.RASAAL.SUOLO

Il sindaco di Mariupol: 20mila vite portate via dai russi

“Più 20 mila abitanti civili della città sono diventati vittime di questa atroce guerra. E’ il doppio delle vittime dei due anni di occupazione di Mariupol da parte dei fascisti durante la Seconda guerra mondiale”. Lo ha dichiarato il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, nel suo intervento alle plenaria del Comitato europeo delle regioni.

Pensate solo a questo: 20 mila vite prese dall’invasore russo. 20 mila storie che non continueranno. Bambini che non andranno mai a scuola, giovani che non potranno confessare il proprio amore e madri che non canteranno mai una canzone al loro bambino. Questa è la sofferenza che ci ha portato la Russia”, ha aggiunto.

Una cosa è certa. Si continua a bombardare. Si continua a morire. Si continua a scappare. Nessuno sta dando parole e azioni alla pace.

*Responsabile Papaboys 3.0

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