Italiae et Ecclesia

Quanto ama il Cuore di Gesù?

A Cristo crocifisso e già morto, un soldato vibrò un colpo di lancia, che gli squarciò il petto e ne aprì il cuore, per essere sicuro della sua morte.

Ma questo accertamento divenne la rivelazione finale e compendiosa di tutta l’opera di Dio e di Cristo. Le labbra aperte della ferita del cuore hanno rivelato tutto il segreto intimo di Dio-Padre e dell’Uomo-Dio: l’Amore.

Tutto è stato fatto per Amore e dall’Amore, niente è stato fatto senza Amore.

Il cuore di Gesù è il simbolo più eloquente, più immediato di tutto l’amore divino per l’uomo e anche del più puro e degno amore umano per Dio. Il Cuore e la Persona di Cristo sono il luogo d’incontro di Dio e dell’uomo, e quindi della riconciliazione, del culto perfetto, della redenzione, dell’Amore divino che scende, dell’Amore umano-divino che sale.

Nel Cuore e nella Persona di Cristo, l’amore umano e l’amore divino si annodano e palpitano all’unisono. Quando il Verbo, entrando in questo mondo, disse: « Ecco io vengo, o Dio, per compiere la tua volontà »; quando pronunciava la parabola del Figliuol prodigo o parlava del Buon Pastore, quando diceva: « Ho compassione di questo popolo » e provvedeva alle folle stanche o affamate o malate; quando piangeva su Gerusalemme e la richiamava; quando dalla Croce perdonava ai crocifissori e assicurava il paradiso al buon ladrone; quando con tutto il suo spirito si abbandonava al Padre per la vita e per la morte, a pieno compimento della sua volontà d’amore, era sempre il Cuore dell’Uomo-Dio, era l’Amore divino e umano che palpitava per gli uomini e per il Padre.

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MEDITAZIONE BIBLICA – Era la Parasceve, e affinché non rimanessero in croce i corpi durante il sabato, molto più ch quel sabato era giorno di grande solennità, i Giudei chiese a Pilato che fossero loro rotte le gambe e fossero portati via. I soldati dunque andarono e ruppero le gambe al pri ío e all’altro che erano stati crocifissi con lui. Quando fu la Volta di Gesù, vedendo che era già morto, non gli ruppero le gambe; ma uno dei soldati, con una lancia gli apri il costato; subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide, lo attesta, e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Difatti, questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura: « Non gli spezzerete alcun osso ». E un’altra Scrittura dice ancora: « Volgeranno gli occhi a colui che hanno trafitto ». (Giov. 19, 31-37)

CONCLUSIONE – In questi ultimi anni è diminuita molto la devozione e il culto del S. Cuore. Ne è stata attribuita la causa all’insistenza di certi devoti e teologi sul « cuore fisico » di Gesù e alle esagerazioni sentimentali. Ma indebolendosi la devozione al S. Cuore, si è raffreddata anche la carità nella Chiesa, l’amore nel mondo; e la stessa Fede ha perso oggi dove lo slancio, dove la sicurezza, dove addirittura lo spirito e l’esistenza, anche nelle anime consacrate. Già ai tempi del Giansenismo e dell’Illuminismo il culto del S. Cuore, cioè dell’Amore Incarnato, fu provvidenziale. Anche oggi, pensiamo, non sarà né la sociologia religiosa, né la pastorale d’insieme o organica, né altre riforme e innovazioni pur necessarie, che ridaranno alla Chiesa l’ardore della carità e dello zelo, e al mondo l’animazione della Fede e della Speranza, ma solo l’Amore divino e umano che si incontrano e partono dal Cuore di Cristo. Reinventiamo con slancio la devozione e il culto dell’Amore: è l’essenza del cristianesimo, è la speranza e la salvezza del mondo, è la gioia dell’uomo e del cristiano.

INVITO – Riconoscenti a Dio Padre, che dal Cuore del suo Figlio crocifisso ha fatto sgorgare per la Chiesa e per il mondo la Salvezza e l’Amore, preghiamo insieme e diciamo: Per il Cuore di Cristo tuo Figlio, ascoltaci, o Signore. Perché la carità divina effusa nella Chiesa e nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo, cresca e si espanda nell’impegno cristiano per la giustizia, la pace e la fratellanza, preghiamo: Perché sappiamo attingere nell’Eucaristia la forza e la generosità per testimoniare l’Amore nel nostro ambiente sociale, preghiamo Perché dal santo Sacrificio della Messa attingiamo la forza di amare a qualunque costo, qualunque persona, anche i nemici, preghiamo: Perché nell’ora del dolore e di fronte al male, che c’è nel mondo, non ci venga meno la fede e la speranza cristiana, ma si rafforzi la fiducia nell’aiuto divino e la forza dell’amore superi le provocazioni del male, preghiamo:

PREGHIERA DI CONCLUSIONE – O Dio, nostro Padre, che nel Cuore di Gesù ferito dai nostri peccati, ci hai aperto tesori di Amore infinito, ti preghiamo: crea in noi un cuore nuovo, pronto alla riparazione e impegnato a ricostruire un mondo migliore nel tuo Amore. Amen.

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