Si è conclusa con uno straordinario successo ed un grande concorso di folla, proveniente dall’Italia e dal mondo, la quinta edizione della Marcia per la Vita, svoltasi a Roma questa domenica 10 maggio. La cifra, diffusa dalle autorità e ripresa anche da Adn Kronos e da altre agenzie, è di oltre 40 mila partecipanti, tra i quali moltissimi giovani, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose..
Sono giunti da tutta Italia, da Bolzano a Palermo, da Trieste a Lecce, con oltre 60 pullman, ma molti hanno raggiunto la Capitale anche in treno od in auto. Ma sono giunti anche dall’estero: Romania, Irlanda, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Malta, Croazia, Slovenia, Stati Uniti, Canada, Australia e da molti altri Paesi.
Il corteo, partito da via della Conciliazione-angolo via Traspontina, è proseguito per corso Vittorio Emanuele, piazza Venezia, Teatro di Marcello ed, infine, è giunto alla Bocca della Verità, dove tutti i gruppi pro-life stranieri sono saliti sul palco assieme alla portavoce nazionale, Virginia Coda Nunziante, che, nel discorso di chiusura, ha evidenziato come «i simboli, le bandiere, gli striscioni, i cartelli» sfilati nel corso della Marcia «sono il segno di vita di un popolo che non si arrende, che combatte, che vincerà. Giovanna d’Arco diceva che a noi è chiesto solo di combattere: è Dio che dà la vittoria». Ha poi precisato: «Il nostro rifiuto categorico di ogni compromesso non riguarda solo l’aborto, ma si estende ad ogni forma di violazione della legge morale, perché questa legge morale, la legge divina e naturale, non conosce eccezioni, è assoluta, in quanto inscritta nella coscienza di ogni essere umano. Sappiamo bene quali e quante aberrazioni oggi ci minacciano, a cominciare dalla follia del gender, che in un certo senso è ancora più grave dell’aborto, perché l’aborto vuole distruggere la vita fisica, mentre il gender corrompe la vita spirituale dei nostri figli, distruggendo la loro innocenza ed educandoli alla perversione».
In chiusura, la portavoce della Marcia ha dichiarato: «Noi ci rivolgiamo a tutte le madri d’Italia e del mondo e diciamo loro: ribellatevi a questa cultura di morte, ribellatevi a questa dittatura del relativismo e del nichilismo. Alzate la bandiera della vita spirituale e morale. E voi, padri di queste creature innocenti, non rassegnatevi, non rendetevi complici di questo delitto, combattete con noi per cancellarlo dalla storia».
E’ già stato preannunciato il giorno della prossima Marcia per la Vita: avrà luogo a Roma la seconda domenica di maggio.
Servizio di Aristide Menegazzo