Questa domenica, alle 16.00, il Papa compie una visita pastorale nella Parrocchia romana di Santa Maddalena di Canossa, nella Borgata Ottavia. Situata nella periferia Nord di Roma, la Parrocchia è nata nel 1988 ed è affidata ai padri canossiani. San Giovanni Paolo II la visitò il 21 aprile 1996.
Papa Francesco, prima della Messa, incontrerà i bambini e i ragazzi che gli consegneranno le loro lettere, poi i genitori con i neonati battezzati durante l’anno, gli anziani, i malati e gli operatori pastorali. Quindi, confesserà alcuni fedeli. Sulle caratteristiche di questa comunità leggiamo le parole del parroco, il padre canossiano Giorgio Spinello intervistato da Federico piana a cura di Radiovaticana:
R. – E’ una parrocchia giovane, un quartiere giovanissimo, ci sono molte famiglie giovani. Infatti i ragazzi della catechesi sono 500, con una presenza buona di un gruppo scout. E poi i battesimi sono un bel numero. L’anno scorso abbiamo fatto 55 battesimi. Negli anni precedenti il numero era molto più alto, 80. Siamo arrivati anche a 96 battesimi. Questo fa capire che ci sono famiglie giovani, di due, tre figlioli, e questa è una speranza per la parrocchia. La catechesi è frequentata, è l’asse portante della parrocchia, perché Santa Maddalena ci ha insegnato a educare i ragazzi a conoscere la fede, a conoscere Gesù. Quindi la catechesi è il campo dove spendiamo più energie. L’oratorio quotidiano è un punto di attrazione per i ragazzi. Poi c’è l’azione pastorale della Caritas che accompagna 50 famiglie che sono in difficoltà, famiglie che non sono solo del territorio della parrocchia; siamo in collaborazione con altre due parrocchie della prefettura e con questa Caritas inter-parrocchiale accompagniamo queste famiglie: i disagi sono tanti. Non sempre si arriva a fine mese, specialmente gli anziani. Poi ci sono famiglie che hanno difficoltà ad andare avanti nelle cose quotidiane … Però, ecco, la Caritas sta attenta a queste esigenze: dove possiamo, interveniamo, accompagniamo le famiglie. Il quartiere è un quartiere tranquillo. Quello che manca sono i punti di aggregazione per i giovani e gli adolescenti, questo sì. La parrocchia rimane il centro di riferimento.
D. – Quali sono le aspettative per questa visita di Papa Francesco, quali frutti sperate che porti?
R. – I frutti che desideriamo che nascano in questa parrocchia dalla visita del Santo Padre sono delle vocazioni sacerdotali e di vita consacrata. E poi io mi aspetto – ed proprio è quello che dirò al Santo Padre – di essere confermati nella fede perché la gente nella quotidianità, oltre ad avere la fatica di affrontare le difficoltà di ogni giorno, desidera trovare persone di fede che sanno dare una speranza. Il Santo Padre con la sua persona, il suo messaggio, la sua parola, la sua affabilità, metterà senz’altro nel cuore di tanta gente il desiderio di ritornare alla fede.
Fonte: it.radiovaticana.va