Res Publica et Societas

Questa Domenica vi portiamo a Santa Maria in Via: la piccola Lourdes. Dove si è dissetato anche Giovanni Paolo II

Nel caos di Roma, in pieno centro, è ancora possibile ritagliarsi uno spazio silenzioso, dove potersi rinfrescare e dissetarsi alla fonte miracolosa, che le è valsa l’appellativo di piccola Lourdes.

La Chiesa di Santa Maria in Via o Madonnna del Pozzo, sorge esattamente in Via del Mortaro, 24 e si presenta in stile barocco.

E’ nel cuore della capitale, tra i palazzi del potere e quelli dello shopping, quasi a ricordarci che tutto è vanità e vuoto senza Dio che ricolma la nostra vita.

E’ meta di continui pellegranggi ed anche meta di piacevoli scoperte per chi si trova a passeggio e decide di vedere questa Chiesa da dentro.

Non solo, è la prima tappa della giornata anche per alcuni politici che si dissetano alla fonte della Verità prima di intraprendere la loro giornata parlamentare e di alcuni uomini d’affari.

All’ingresso, subito sulla destra, si trova il “pozzo” di cui vi parleremo più tardi e da cui sgorga un’acqua miracolosa, con la quale Papa Giovanni Paolo II si dissetò nel 1994.

Dal sito apprendiamo varie notizie che vi riportiamo, una di queste è che la denominazione “S. Maria in Via” è di incerta origine. La Chiesa, infatti, è di antica fondazione, poiché se ne fa menzione  in una bolla di papa Agapito II del 955. La dizione in Via, potrebbe riferirsi alla prossimità della via consolare Flaminia (l’attuale Corso).

All’interno si può ammirare Cappella della SS. Trinità dove si trova un Crocifisso ligneo del Cinquecento che fa capo all’ iconografia postridentina.

Può infatti essere attribuito ad uno scultore romano del secolo XVI.

La Chiesa

L’attuale prospetto della chiesa di S. Maria in Via è frutto del contributo di diversi artisti che vi espressero, nell’arco di circa un secolo, le tendenze architettoniche della Controriforma.

Grazie alla generosità di mons. Giovanni Battista Canobi, primo segretario di Gregorio XIII e di Clemente VIII, nel 1592, sotto la direzione di Giacomo Della Porta e, subito dopo, di Francesco da Volterra, ebbe inizio la ricostruzione della facciata che, in antecedenza, era molto semplice.

Interrotti i lavori per la morte del Canobi (1596), essi furono ripresi nel 1609 per iniziativa del cardinale Roberto Bellarmino e sotto la direzione di Carlo Lombardi o Lambardi. Tuttavia la facciata, come ora si presenta, fu ripensata e ultimata nel 1681 da Carlo Rainaldi (1611-1691) su commissione di mons. Giorgio Bolognetti, congiunto del Canobi.

Il Rainaldi rielaborò l’ordine superiore rendendolo più stretto, sdoppiando le paraste, ampliando il finestrone centrale e aggiungendo il timpano curvilineo e i due candelabri alle estremità, modifiche sostanziali grazie a cui il prospetto ha ottenuto la svettante e nitida eleganza che ancora lo distingue” (A. Negro).

Il fianco della chiesa su Via del Tritone, in laterizio e paraste corinzie, fu rifatto agli inizi del Novecento. Nella controfacciata interna si possono notare:la coppia di acquasantiere in marmo, a valva di conchiglia, opera del XVII secolo;una lastra con iscrizione latina;l’edicola di forma rettangolare posta intorno ad un affresco più antico raffigurante a mezzo busto la Vergine con il Bambino che tiene nella mano sinistra il globo.

Il dipinto, piuttosto guasto, risale al sec. XV; quando la chiesa era di dimensioni più ridotte ed è anche noto come Madonna del Fuoco, perché la comunità romana dei Forlivesi, devota della Vergine sotto il titolo del fuoco, per un certo periodo era solita riunirsi nella chiesa per celebrare la festa in onore della Patrona della loro città;il monumento funebre a P. A. Serassio (†1791), con iscrizione su lastra marmorea sovrastata da un busto.”

Il Pozzo

La storia

Si narra che al posto della Chiesa, sorgeva il palazzo del Cardinal Capocci con vicini stalla e pozzo.

Nella notte tra il 26 ed il 27 settembre del 1256, un servo fece cadere nel pozzo un’immagine della Madonna dipinta su una tegola

di terracotta.

Fu quello il momento in cui l’acqua cominciò ad uscire ininterrottamente dal pozzo e allagò le stalle.

Il Cardinale, resosi conto dell’accaduto, si recò al pozzo per togliere il quadro caduto e da quel momento, l’acqua zampillante si fermò immediatamente.

Resosi conto del miracolo, il Cardinal Capocci si mise subito a pregare.

Passò poco tempo e lì nacque una cappella dedicata alla Madonna nel luogo del pozzo.

Il pozzo oggi

Oggi, nella cappella della Madonna del Pozzo, c’è un piccolo rubinetto collegato al pozzo dal quale viene attinta l’acqua miracolosa che disseta fedeli e turisti.

E’ possibilr ammirare una meravigliosa immagine della Madonna raffigurata da un pittore romano del XIII secolo.

Infine, nel pozzo si racconta che è murata una pietra del pozzo dal quale la Samaritana prese l’acqua per dissetare Gesù.

La descrizione dell’evento dell’emersione dell’immagine dal pozzo in una vecchia memoria

“In quell’anno, poco più di quattro lustri dalla fondazione del sacro Ordine dei Servi di Maria, chiamato in seguito alla custodia della venerabile chiesa, nella notte dal giorno 26 al 27 settembre, in casa dell’Eminentissimo Cardinale Capocci, adiacente alla chiesa, allo improvviso le acque del pozzo posto nella stalla per abbeverare i cavalli, crebbero a segno che rigurgitando la inondarono interamente.

Spaventati, i cavoli cominciarono a far strepito. Da ciò risvegliati accorsero i mozzi, ed a vista dell’avvenimento meravigliati, fecero ogni sforzo per scioglierli e ricoverarli in luogo sicuro. Di poi, da naturale curiosità spinti, si posero a investigare la cagione dello strano avvenimento. Quando con loro grande stupore si avvidero che sulle acque alte più di un palmo dal parapetto delpozzo, galleggiava, quasi leggero legno fosse, una tegola sulla quale venne veduta l’immagine di Maria.

A simil vista si accese in loro viva brama di possedere l’immagine prodigiosamente immobile sulle acque che gorgogliando precipitavano tutt’intorno sul suolo; ma vano tornò ogni sforzo, poiché quante volte erano in sull’afferrarla, altrettante sommergendosi toglieva alla vista sfuggendo loro di mano, per quanto instancabili ritentassero la prova.

Stanchi, alla perfine, di simile gioco, riputarono migliore consiglio avvisarne l’Eminentissimo loro padrone, il quale, uditane la narrazione, come devotissimo che era di Maria Santissima, vestiti gli abiti cardinalizi, discese con tutta la sua nobile corte alla stalla e, fatta breve e fervente orazione a Maria, entrò nell’acqua che da ogni parte spandeva e con sommo giubilo del suo cuore gli venne fatta d’afferrare senza difficoltà di sorta la benedetta effigie di Maria.

Le acque del pozzo  allora tornarono al loro profondo e naturale livello.

S’avvia pertanto con faci accese il corteo dei familiari e l’Eminentissimo porporato trasporta la miracolosa immagine nelle sue stanze, dove innanzi alla medesima si trattiene il resto della notte in orazione, fervorosamente nell’umiltà del suo cuore ringraziando Dio e la Vergine benedetta di averlo fatto degno d’essere testimonio e parte precipua del prodigioso avvenimento.

Allora Iddio gli ispira il disegno di convertire la ignobile stalla in un tempio dedicato alla ritrovata effigie. La dimane l’Eminentissimo Principe si recò dal Pontefice e narratogli il fatto accaduto in sua casa, lo supplica instantemente di concedergli l’approvazione del concepito disegno  di dedicare al culto di Maria il luogo dove il prodigio era avvenuto.

Il S.Padre ordinò che prima se ne facesse un giuridico processori cui provato vero con rigoroso esame dei testimoni il miracolo, non solamente concesse quanto chiedeva l’Eminentissimo Cardinale, ma decretò che intimata una solenne processione di tutto il clero, a cui intervenne la stessa sua Santità, fosse la miracolosa immagine nel nuovo tempio solennemente collocata non molto lungi dal pozzo dove con sì gran prodigio frasi manifestata.In questo,inchiuso nel recinto della nuova chiesa, il Cardinale Capocci depose molte reliquie di Santi,tra le quali una particella della pietra del pozzo del Patriarca Giacobbe si cui sedè Gesù nostro Signore quando convertì la Samaritana.

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