Il Santuario di San Michele Arcangelo, risalente al 500 d.C., è una basilica di particolare interesse in quanto da poco è nella lista del patrimonio dell’ Unesco, ma è soprattutto un luogo unico al Mondo sia per la sua storia che per la fortissima spiritualità che aleggia al suo interno. Il Santuario è anche un luogo dove sono nascosti molti misteri e dei segreti non ancora svelati, in quanto coperti da antichi giuramenti risalenti a moltissimi secoli fa.
Anticamente l’ ingresso della grotta celeste dove è custodita l’ impronta dell’ Arcangelo Michele, era collocato sotto l’ attuale pavimento dove oggi, attraverso un percorso ascensionale, si può rivivere il Santuario dell’ epoca longobarda e bizantina verso le cui pareti ancora tutt’ ora sono evidenti grafiti e simboli del popolo longobardo, il quale, tra il VII e l’ VIII sec. elesse l’ Arcangelo Michele a patrono nazionale del popolo longobardo, motivo per cui il Santuario da giugno del 2011 fa parte dell’ UNESCO, patrimonio mondiale dell’ umanità in quanto centro di potere e di culto longobardo. All’ interno del percorso ascensionale vi sono esposti e custoditi numerosi reperti storici risalenti dall’età longobarda fino a quella bizantina, con un vero e proprio museo di inestimabile valore, visitabile su appuntamento. Successivamente, nel 1274, venne chiuso il vecchio ingesso e costruita la Basilica superiore da Carlo D’ Angiò che inaugurò l’ attuale ingresso della Basilica superiore. Sotto la statua di San Michele Arcangelo posta sull’ altare della grotta, è custodito l’altare originario in pietra, dove è impressa un’ impronta di piede di un fanciullo attribuita all’ Arcangelo Michele, segno della sua personale consacrazione e custodia del luogo come è attestato nella fonte storica del “Liber de apparitione sancti Michaelis in Monte Gargano”.
Prima di scoprire uno dei misteri presenti in questo sacro e santo luogo è giusto sapere chi è l’ Arcangelo Michele. Egli è il Principe delle milizie celesti, una creatura angelica quindi un Arcangelo,ed è colui che per primo si è posto contro Lucifero per difendere Dio dai suoi numerosi attacchi.
Il Suo nome in lingua ebraica “Mi ki el”, significa Chi come Dio, in latino invece “Quis ut Deus”, indica appunto il suo ministero di combattere il male nelle sue più varie realtà e dare la giusta gloria a Dio. All’ Arcangelo si dà la triplica venerazione di guerriero che combatte il male, taumaturgo che guarisce e libera dal male fisico e spirituale e in ultimo quello di psicopompo, pesatore ed accompagnatore delle anime. Il Suo culto nasce in Terra Santa e si diffonde velocemente anche in oriente, la Sua venerazione è testimoniata nella Sacra Scrittura già nell’ Antico Testamento (ne parla infatti il profeta Daniele), dove si presenta come la guida spirituale del popolo ebraico, il custode difensore di Israele. Le Sue apparizioni risalgono al 490, 492 e 493 d.C. ed avvengono al Vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano mentre una quarta apparizione avviene al Vescovo Alfonso Pulcinelli nel 1656 quando avviene il miracolo della peste. In quell’ anno infatti Monte Sant’ Angelo fu colpita da una terribile ondata di peste ed allora il Vescovo Pulcinelli invocò l’ Arcangelo il quale gli apparve ordinando lui di prendere dalla Grotta delle pietre ed incidervi sopra il segno della croce e le iniziali dell’ Arcangelo S.M.A. e distribuirle alla popolazione, che si salvò incredibilmente dalla peste. Da quell’ anno ogni 29 settembre, data della Solennità di San Michele Arcangelo, le pietre miracolose vengono portate in processione dagli abitanti di Monte Sant’ Angelo, in segno di devozione.
Nelle tante Sue apparizioni l’ Arcangelo Michele si presenta come il Vigile ed il Custode della Sacra grotta, Lui stesso la consacra e per Sua intercessione dalla Trinità Santissima è concesso il perdono di tutti i peccati.
Queste le Sue parole dette durante le apparizioni “Qui dove la roccia si spalanca i peccati degli uomini possono essere perdonati. Questa infatti è una Casa speciale in cui qualsiasi colpa può essere cancellata, qualsiasi cosa se chiesta qui nella preghiera ed è per il bene dell’anima richiedente, sarà da me intercessa presso la santissima Trinità ed esaudita.”
Infatti questo Santuario gode del titolo di Basilica Giubilare eterna, come ha sottolineato il Santo Padre Giovanni Paolo II durante la Sua ultima visita nel 1987. Il Santuario da molti secoli è meta di innumerevoli pellegrinaggi penitenziali in virtù della grazia dell’ indulgenza plenaria che si può ottenere con la confessione sacramentale.
Bellissime sono le parole che ci accolgono all’ ingresso superiore della Basilica, esse infatti ci preannunciano la bellezza e la potenza spirituale particolare di questo luogo: “terribile, impressionante è questo luogo, questa è la casa di Dio e la porta del cielo”. Ciò preannuncia quanto sia straordinario questo luogo per l’ esperienza in cui l’uomo è chiamato a fare in maniera personale con Dio, come allo stesso modo terribile è questo luogo contro il maligno in quanto la casa di Dio, il cui custode è proprio l’ Arcangelo Michele che accoglie i figli redenti da Cristo e che combatte il male che si manifesta nelle sue varie forme e realtà, il Santuario infatti è detto nelle parole la porta del cielo perché permette un passaggio da uno stato di peccato ad uno stato di Grazia,rinascita, speranza, vita.
Perciò l’ Arcangelo Michele nelle Sue apparizioni dice ancora “celeberrima in tutto l’ orbe terrestre è la grotta dell’ Arcangelo Michele che si è degnato di apparire ai mortali,pellegrino prostrati e venera questi sassi perché la terra nella quale tu stai è terra Santa”.
Altri due Santuari importanti nel Mondo sono intitolati a San Michel Arcangelo, il Santuario di Mont Saint Michel in Francia, e la Sacra di San Michele in Val Susa e la straordinaria coincidenza è che i tre luoghi sacri si trovano a 1000 chilometri di distanza l’uno dall’altro, esattamente allineati lungo una retta che, prolungata in linea d’aria, conduce a Gerusalemme.
Attualmente il Santuario è custodito dai Padri Micheliti della Congregazione di San Michele Arcangelo, fondata dal Beato Padre Bronislao Markiewicz nel 1921 nella lontana Polonia. Il rettore del Santuario è Padre Ladislao Suchy, 55 anni, chiamato direttamente dal Santo Padre Giovanni Paolo II a svolgere questo importante compito, quando, il 13 luglio 1996, il Vescovo di Manfredonia Mons. Vincenzo D’Addario ne ufficializzò l’ incarico. Padre Ladislao è in Italia dal 1982 ed è divenuto Sacerdote nel 1983, ha diretto il Pontificio Santuario Maria SS. ad Rupes, di Castel Sant’ Elia ed è stato molto vicino al Santo Padre Giovanni Paolo II, carpendone gli insegnamenti ed il carisma. Infatti la loro conoscenza risale ancora quando Papa Wojtyla era Vescovo di Cracovia e padre Ladislao era un giovane novizio.
Successivamente, durante il Pontificato di Wojtyla, il Santo Padre e Padre Ladislao si sono incontrati diverse volte, anche durante alcune Messe celebrate nella Cappella Privata in Vaticano ed hanno pranzato più volte insieme.
Papa Wojtyla è stato tre volte a Monte Sant’ Angelo in visita al Santuario, e precisamente nel 1954 quando era Vescovo, nel 1976 da cardinale e nel 1987 da Papa, dimostrando uno stretto legame con l’ Arcangelo Michele che lo ha sempre protetto dagli attacchi continui del maligno, ed è grazie a Lui che qui fa sempre una terribile fine.
Redazione Papaboys (Fonte www.pellegrinodipadrepio.it/Massimo Pitti)
Grazie molto interessante, prima, quando vivevo in Italia, andavo spesso a san Giovanni Rotondo, pero’ non sono mai stata alla Grotta di San Michele Arcangelo. Ora che vivo all’estero e’ molto che manco, potreste darmi indicazioni precise per come arrivarci sia in auto, che in treno, spero poterci andare il prossimo 29/9.
Grazie mille per l’attenzione alla presente.