Tra il V ed il XV secolo questa era una zona periferica della città di Padova, e vi sorgeva la chiesa di Santa Maria Mater Domini. Qui aveva soggiornato per circa un anno dal 1229, sant’Antonio (al secolo Fernando Martins de Bulhoes originario di Lisbona in Portogallo). Alla sua morte, avvenuta il 13 giugno del 1231, vi fu sepolto seguendo le sue ultime volontà.
Un anno dopo la morte, la devozione dei padovani e la fama dei tanti prodigi compiuti convinsero papa Gregorio IX a ratificare rapidamente la canonizzazione e a proclamarlo Santo il 30 maggio 1232.
Si decise inoltre di erigere una nuova chiesa adeguata all’esigenza di ricevere ed ospitare numerosi gruppi di pellegrini; l’antica chiesetta formò il nucleo da cui partì la costruzione della basilica ed è tuttora inglobata come cappella della Madonna Mora.
La costruzione della basilica si prolungò fino al 1310, e con alcune modifiche all’assetto fino al XV secolo, con un forte impulso dopo l’incendio e conseguente crollo di un campanile nel 1394. Nel XV secolo i lavori comprendono il rialzamento del deambulatorio e il riassetto del coro, con la costruzione di una nuova cortina.
Durante la guerra della Lega di Cambrai (1509), Padova fu al centro dei combattimenti e la basilica si trovava a breve distanza dalle fortificazioni per questo motivo subì da una parte i furie delle truppe venete assediate e dall’altra le ritorsioni dell’esercito imperiale assediante.
Nel corso del XX secolo vennero affrescate nuovamente le cappelle laterali.
Nel 2012 il 29 maggio la basilica è stata danneggiata da una scossa di terremoto. I frammenti sono stati raccolti e messi al sicuro, sotto controllo della Soprintendenza.
Santo del Santuario: Sant’Antonio da Padova
Da vedere: Dal punto di vista della devozione sono due i luoghi da non perdere all’interno della basilica: la Tomba del Santo, davanti alla quale si avvicendando in continuazione i fedeli, che toccano con la mano la superficie marmorea della tomba come gesto di fiducia e di affidamento ad Antonio; e la Cappella delle reliquie, dove, nella nicchia centrale, in un mirabile reliquiario rinascimentale è conservata la Lingua incorrotta di sant’Antonio.
Dal punto di vista artistico, in Basilica possiamo trovare numerose opere frutto del lavoro di alcuni dei più importanti artisti italiani, in primis il complesso dell’altare maggiore con trenta opere che Donatello creò a Padova, dal 1444 al 1450, e che costituiscono uno degli eventi fondamentali del rinascimento e dell’arte non solo italiana. Ma da vedere sono anche: la Cappella dedicata a Luca Belludi, affrescata da Giusto de’ Menabuoi, gli altorilievi della Cappella dell’Arca attribuiti a Tullio Lombardo, Sansovino e altri, la lunetta del portale maggiore di Andrea Mantegna (oggi conservata nel Museo Antoniano) e molto altro.
Servizi: Alcuni frati e laici sono sempre a disposizione per ascoltare e accogliere i pellegrini devoti al Santo. È uno dei luoghi più frequentati dai pellegrini.
Utility: Visita Virtuale
Prodotti: Artigianato e oggetti di devozione all’interno del negozio aperto tutto l’anno.
Esperienze spirituali: L’orazione è un affettuoso aderire a Dio da parte dell’uomo, è un colloquio intimo e adorante, un soffermarsi dell’anima illuminata a godere Dio fin dove le viene concesso. La supplica è un’appassionata istanza a Dio poiché, senza l’aiuto della grazia divina, lo sforzo della nostra mente è solo un accrescersi di sofferenza. La richiesta è la sollecitazione a ottenere le cose temporali, necessarie a questa vita; e il ringraziamento consiste nel comprendere e penetrare la grazia di Dio, mantenendo instancabile l’attenzione rivolta a Dio.
Festività significative: 13 giugno, Sant’Antonio da Padova, patrono del Portogallo, del Brasile e della Custodia di Terra Santa.
Libro consigliato: Bernardo Gonzati “La Basilica di sant’Antonio di Padova descritta ed illustrata” Antonio Bianchi – Padova (1852-1853) – Vol. I Parte storica e Vol. II Parte monumentale.
“Il restauro al santo. La Basilica di Sant’Antonio di Padova. Documenti e testimonianze del cantiere” di M.Cogotti e M. Silvestri, Ed. Cangemi
Curiosità: La biblioteca antoniana già da un inventario del 1396 risultano più di 400 manoscritti. Oggi questi sono oltre 800, dei quali 600 medievali. Ad essi si aggiungono incunaboli e numerose edizioni a stampa del Cinquecento e Seicento. Nel ciclo di affreschi dell’annessa Scuola del Santo (detta Scoletta), tre di questi sono opere giovanili di Tiziano Vecellio.
Orari Messa e ufficio: feriali: 6.30 – 7.30 – 8.15 – 9.00 – 10.00 – 11.00 16.00 17.00 -18.00 festive: 6.30 – 7.15 – 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 – 16.00 – 17.00 -18.00 – 19.00
Redazione Papaboys (Fonte www.vaticano.com)
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