Nel giro di pochi anni il mondo di Lizzy (Elizabeth) Myers, una bambina dell’Ohio che in questo 2016 ne compie appena sei, perderà suoni, forme e colori per fare posto al silenzio e al buio. Le resteranno solo i ricordi e le emozioni. E tra queste potranno esserci quelle legate a un sogno che la piccola affetta fa dalla Sindrome di Usher di tipo 2, una rara malattia genetica che priva progressivamente di vista e udito, in questi giorni riesce a coronare: quello di vedere Roma e di incontrare, domani a margine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, papa Francesco.
Steve e Christine Myers, i suoi genitori, aveva stilato per lei negli ultimi mesi una «lista di cose assolutamente da vedere», ma mai avrebbero pensato che essa potesse comprendere un viaggio a Roma, al di là delle loro possibilità economiche. E invece il sogno è diventato realtà grazie alla generosità dei direttore generale della Turkish Airlines che, commosso dal destino di Lizzy, ha regalato alla famiglia Myers dei biglietti di andata e ritorno per qualsiasi destinazione nel mondo. La scelta dei genitori di Lizzy – la mamma è di origini italiane ed entrambi sono cattolici – è andata alla Città eterna. E la piccola vi ha aggiunto il desiderio di poter vedere almeno una volta il Pontefice. Ecco, quindi, che domani l’intera famiglia Myers – Lizzy, il papà, la mamma e la sorellina Kayla – saranno in Vaticano per l’incontro con papa Bergoglio. E dopodomani saranno ricevuti anche in Campidoglio.
«Abbiamo voluto aiutare una bambina che non avrà mai la possibilità di vedere il mondo», ha dichiarato il benefattore turco di Lizzy, Tuncay Eminoglu, venuto a conoscenza l’estate scorsa della storia grazie a una serie di articoli pubblicati sui media americani. Le prognosi dei medici sono impietose: a Lizzy, dopo la diagnosi della malattia avvenuta nel 2014, restano cinque, al massimo sette anni, per poter godere delle meraviglie terrestri. Da qui la coraggiosa corsa contro il tempo dei coniugi Myers, originari di Bellville, che vogliono sopra ogni cosa che la loro piccola possa imprimere nella memoria più immagini ed emozioni possibile in previsione della sordità e della cecità che la attendono inesorabili.
«Il Giubileo della Misericordia – dice Alessandro Pinna, responsabile per il Giubileo dell’Unitalsi – è fatto anche da storie come questa della piccola Lizzy che ha messo in moto una gara di solidarietà e misericordia senza confini». «Credo – conclude Pinna – che stare accanto a questa famiglia e a quelle che devono quotidianamente combattere contro la malattia dei propri figli sia un segno importante per sottolineare che Roma nonostante i tanti problemi è sempre la Capitale dell’accoglienza».
Redazione Papaboys (Fonte www.ilmessaggero.it)
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