Testimonium

I Santi di oggi – 25 Ottobre Santi Crispino e Crispiniano di Soissons, martiri

Due calzolai intenti al loro lavoro: così sono raffigurati i santi Crispino e Crispiniano, perché la storia del martirio attribuisce loro questo mestiere. Da secoli, per questo, i calzolai li venerano come loro patroni in tante parti d’Europa; e con essi i sellai, i guantai e i conciatori.

La Chiesa li ricorda come martiri: uccisi per la fede nella Gallia romana, ad Augusta Suessionum, l’attuale Soissons.

Patronato: Calzolai, Lavoratori del cuoio

Etimologia: Crispino = dai capelli ricci, dal latino

Emblema: Palma, Scarpe
Martirologio Romano: A Soissons nella Gallia belgica, ora in Francia, santi Crispino e Crispiniano, martiri.

Ascolta da RadioRai:

Nella redazione di Auxerre del Martirologio Geronimiano sono ricordati al 25 ottobre Crispino e Crispiniano come martiri di Soissons; ivi, infatti, nel secolo VI esisteva una basilica a loro dedicata di cui parla a più riprese Gregorio di Tours. L’itinerario inserito nei Gesta Regum Anglorum di Guglielmo di Malmesbury ricorda gli stessi martiri come sepolti nella basilica dei SS. Giovanni e Paolo sul Celio a Roma; questa notizia, però, dipènde probabilmente dalla passio di questi due ultimi santi, in cui, peraltro, I’episodio è considerato un’aggiunta posteriore, sebbene si sia preteso difenderne l’autenticità storica attraverso il presunto ritrovamento dei sepolcri. Di Crispino e Crispiniano esiste una passio scritta verso la fine del sec. VIII, infarcita dei soliti luoghi comuni.



I due santi, di origine romana, si sarebbero recati in Gallia insieme con altri al tempo di Diocleziano, e stabiliti a Soissons dove avrebbero esercitato il mestiere di calzolai a favore dei poveri, non trascurando di propagandare la fede cristiana.

Saputo ciò, I’imperatore Massimiano li fece arrestare per mezzo di Riziovaro che con lusinghe, minacce e tormenti, cercò di farli apostatare; a nulla valsero i tentativi, anzi fu Riziovaro che, in un accesso d’ira dispettosa, si gettò nel fuoco incontrandovi la morte.

Per vendicare il suo ministro, Massimiano condannò i due santi alla pena capitale. I loro corpi, dopo essere stati nascosti per un certo tempo da due vecchi, finita la persecuzione, furono posti in due sepolcri sui quali venne edificata una basilica.

Nonostante le contraddizioni e la poca attendibilità delle fonti si può ritenere che Crispino e Crispiniano siano due martiri romani periti durante la persecuzione militare della fine del secolo III a Soissons, dove furono creduti santi locali e donde alcune loro reliquie furono portate a Roma.
Per l’allusione della passio al mestiere da loro esercitato, i due martiri sono invocati come patroni dei calzolai.



Autore: Agostino Amore

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