Il rabbino capo di Mosca e presidente della Conference of European Rabbis (Cer), Pinchas Goldschmidt, ha invitato papa Francesco a essere “un messaggero, che aiuti a costruire nuovi ponti tra Oriente e Occidente”. Il rabbino – che tra le due maggiori comunità ebraiche a Mosca, rappresenta quella meno vicina al Cremlino – ha parlato in questi termini al Pontefice nell’incontro in Vaticano, il primo tra papa Bergoglio e una delegazione della Cer.
Svoltosi alla vigilia del cinquantesimo anniversario della dichiarazione Nostra Aetate (con la quale papa Giovanni XIII, al Concilio Vaticano II, rese esplicita la condanna dell’antisemitismo escludendo la responsabilità collettiva degli Ebrei per la morte di Gesù), l’incontro – dicono a Mosca – era programmato da tempo e doveva svolgersi già sotto Benedetto XVI. Il fatto che sia avvenuto in questo momento di alta tensione tra Russia e Occidente ha conferito anche un carattere “politico” all’udienza, con i rabbini europei che hanno invitato il Papa ad assumere una sorta di ruolo di mediatore tra Europa e Russia. “In questa situazione in cui i politici di Occidente e Oriente hanno difficoltà a trovare un accordo, è molto importante il suo ruolo, i popoli dell’Europa orientale aspettano la sua partecipazione”, ha detto al Pontefice il presidente del Congresso degli ebrei russi, Yuri Kanner. Il Papa, come riporta il corrispondente del quotidiano Kommersant, si è limitato a sorridere, ma non ha ribattuto.
Oltre alla questione dell’antisemitismo in Europa e delle persecuzioni dei cristiani in medio Oriente, il discorso è andato anche ai rapporti tra Mosca e Occidente, che stanno vivendo il loro picco più basso da dopo la Guerra Fredda, per via della crisi ucraina. Come anticipato già prima dell’arrivo a Roma, i leader ebraici a Mosca avevano deciso di affrontare con il Pontefice la questione degli “sforzi congiunti per cercare di normalizzare le relazioni tra Russia e Paesi occidentali”. “Vediamo la minaccia della costruzione di un nuovo muro tra Oriente e Occidente che mette in pericolo l’umanità e il nostro mondo”, ha denunciato Goldsmith, secondo il quale il Papa può essere “messaggero di Dio, che aiuta a costruire nuovi ponti e portare Oriente e Occidente dal baratro della guerra a un Europa di pace e unità”.
Bergoglio, nota anche Kommersant, non ha però risposto esplicitamente alle proposte di “politica estera” dei rabbini, i quali però non ne sono rimasti delusi. “Per noi, ebrei russi, questo incontro è solo l’inizio di una nuova collaborazione”, ha dichiarato a Kommersant il capo della Cer.
Fonte: Asianews
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