Vede il suo aguzzino in tv, intervistato tra i rifugiati fuggiti dal Daesh, e lo denuncia su Facebook pubblicando anche la sua foto: “È lui, si faceva chiamare Abu Ali ed era il mercante” delle schiave del sesso yazide rapite dagli uomini del Califfato nero nel Nord dell’Iraq nell’estate del 2015.
La ragazza si chiama Ivana Waleed, ora vive in Germania, e afferma che lei stessa, come molte altre ragazze yazide, è stata oggetto delle compravendite dell’uomo nella città di Tal Afar, ultimo bastione del sedicente Stato islamico nel Nord dell’Iraq, oggi al centro di una vasta offensiva delle forze irachene.
“Abu Ali è un elemento del Daesh ed era il responsabile della compravendita di migliaia di ragazze yazide. Io stessa ero una di loro e sono stata venduta da lui ad un suo amico”, afferma oggi Ivana intervistata dalla tv satellitare curda Rudaw che aveva mandato in onda il filmato nel quale Ivana ha visto l’uomo che accusa di essere un mercante di schiave, il quale si sarebbe mescolato tra civili fuggiti in questi giorni dalla città di Tal Afar. “Questo uomo mi ha comprata e venduta più volte. Non potrò mai dimenticare la sua faccia: era il responsabile delle vendite delle ragazze yazide a Tal Afar”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, Ivana che oggi si trova in Germania dove ha ottenuto lo status di rifugiata.
Ivana Waleed in una foto tratta dal suo profile Fb
La ragazza chiede al governo iracheno di arrestarlo e si dice “pronta a venire a testimoniare assieme ad altre decine di yazide davanti ai giudici”. E aggiunge: “Prendetelo per favore perché questa bestia potrebbe indicarci che fine hanno fatto centinaia di altre ragazze sparite“.
Fonte avvenire.it