La mossa non è male, per quanto una campagna di sensibilizzazione possa effettivamente ottenere. Potrebbe almeno suggerire l’idea che la bellezza, oltre a non essere quella proposta dalla moda, non è neanche un automatismo. Se sono bella – una ragazza potrebbe anche leggere così il messaggio – è perché sono simpatica, curiosa, gioviale, coraggiosa, intelligente, avventurosa e forte. È infatti solo il corpo abitato dal pensiero che può essere bello, quello disabitato non è altro che una marionetta. È il corpo che si mette in rapporto con l’altro che diventa bello, quello assolutizzato, sciolto dal rapporto, è pura biologia. Anoressia e bulimia – due patologie identiche sebbene speculari – vivono dello stesso errore: l’isolamento del corpo al di fuori del rapporto, dove il mangiare, atto sempre sociale anche quando fatto temporaneamente da soli, è ridotto a centellinare le calorie o esagerare con esse dentro un calcolo matematico o una smania incoercibile in cui il soggetto resta fisso in un perfetto isolamento.
Sono bella così come sono, non vuole affatto dire sono bella di natura. Sono bella così come sono lo può dire solo una ragazza che sa. Che sa che il corpo va preparato al meglio per l’appuntamento con un altro e che curare la forma, l’abbigliamento, l’acconciatura sono un modo per propiziare l’incontro. Una ragazza, però, che sa pure che tutto questo non basta, che non ci si può ridurre solo all’immagine. Non sono mascara e eyeliner a illuminare gli occhi, ci vuole un pensiero che li faccia brillare, una passione che infonda spessore e profondità allo sguardo. Non è un sorriso bianco da igiene dentale che fa palpitare un cuore, sono le frasi che escono da quelle labbra e il tono della voce che accarezza l’orecchio di chi ascolta.
Chissà se per le nostre strade vedremo mai una campagna che dica alle ragazze ciò che le può aiutare davvero. E poi, nel caso, diciamolo anche ai ragazzi, perché non si pensi che sia una questione solo femminile. Per essere belli, studiate. Per essere belli, sceglietevi degli amici interessanti. Per essere belli, andate a vedere un film, ascoltate un concerto, godetevi una mostra, leggete un libro e il giornale. Per essere belli non incantatevi davanti allo specchio e spalancate gli occhi davanti allo spettacolo del reale. In attesa di una tale campagna potremmo almeno iniziare noi, con i nostri figli e i nostri alunni, con i giovani che ci guardano e attendono parole non banali, quelle che (quasi) nessuno sembra aver più voglia di dire.
Luigi Ballerini per Avvenire
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Grazie carissimi per ricordarcelo! Oggi la società si perde dietro la bellezza apparente e perde l'anima della sua storia
Molto giusto quello che scrivi. Dio ti benedica sorella