Raid aerei in Siria ma anche incursioni di terra. Amman sta valutando quest’ultima opzione in risposta alla barbara uccisione del pilota giordano, mentre proseguono i bombardamenti sulle postazioni del sedicente Stato Islamico sia in Siria ma anche in Iraq.
Proprio nel Paese del Golfo, ieri a Mosul sarebbero rimasti uccisi 55 jihadisti. Un’azione arrivata mentre il Re Abdallah di Giordania aveva fatto visita alla famiglia del giovane pilota a Karak, il luogo di origine del 26enne ucciso dall’Is. Intanto fa rabbrividire il rapporto del Comitato Onu per i diritti dei minori secondo il quale l’Is ha sistematicamente ucciso, torturato, violentato, decapitato e crocifisso numerosi bambini iracheni.
Il documento cita molti casi di esecuzioni di massa ed anche la sepoltura di minori vivi. Una galleria di orrori e brutalità umana. L’Onu invita il governo iracheno a fare di più per la sicurezza e la protezione dei bambini e delle loro famiglie, puntando il dito anche sulle milizie sciite che arruolano minori tra le loro file. Intanto, in un video diffuso dall’Is, sarebbe stata riconosciuta Hayat Boumeddiene, la moglie di Coulibaly, il terrorista che a Parigi lo scorso 9 ottobre uccise una poliziotta e 4 persone in un supermercato kosher.
Il ministro degli Esteri giordano, Nasser Judeh, parlando alla Cnn ha spiegato che la rappresaglia della Giordania contro l’Isis “è solo all’inizio” e Amman colpirà “ovunque”, in Siria e Iraq. L’intervista arriva all’indomani dei bombardamenti aerei dei caccia di Amman contro postazioni dello Stato islamico.
di Stefano Santi per la Redazione dei Papaboys