Categorie: Italiae et Ecclesia

Rapporto Caritas della Diocesi del Papa e giornata della carità

ROMA – “Condividere un gesto di carità verso le tante persone che vivono nella povertà e nell’emarginazione”. È questo, spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas, lo scopo della colletta che domani, domenica 6 aprile, si svolgerà in tutte le chiese di Roma in occasione della Giornata della carità. La quinta domenica di Quaresima è quella che tradizionalmente la Caritas diocesana indica come Giornata della carità, occasione in tutte le parrocchie per promuovere iniziative di prossimità verso chi soffre con momenti di animazione comunitari. “Un segno concreto di condivisione delle nostre parrocchie alla sofferenza di tante persone – afferma monsignor Feroci -. Ogni cristiano è chiamato a impegnarsi nel servizio dei fratelli più svantaggiati, a generare con la propria vita la carità, perché senza di essa la fede non è autentica”. La colletta di domenica andrà a sostenere le attività dei 36 centri diocesani – ostelli, comunità, case famiglia e mense sociali – che operano a supporto delle comunità parrocchiali coordinandosi con i centri di ascolto. La Giornata della Carità è anche il centro di una serie di iniziative di solidarietà. Il prologo si ha oggi, 5 aprile, con la Colletta alimentare per gli Empori della solidarietà. 

“Nel corso del 2013 sono state incontrate, Centri di ascolto, oltre 55mila persone”. È uno dei dati del rapporto “Caritas in cifre 2013”, diffuso oggi dalla Caritas diocesana di Roma, in occasione della Giornata della carità che si celebra domani. Tra le persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto in prevalenza sono donne, la richiesta di aiuto riguarda l’intero nucleo familiare (quindi anche i figli) e si equivalgono le presenze tra italiani e stranieri. Nei Centri di accoglienza sono stati offerti “più di 188.000 pernottamenti per circa 2.500 persone. Nei Centri di accoglienza per stranieri sono stati accolti 138 uomini al Ferrhotel (oltre 28.000 pernotti) e 70 donne nella Casa Monteverde (quasi 11.000 pernotti): sette su dieci sono titolari di protezione internazionale, cinque su dieci aveva già ottenuto avuto il riconoscimento dello status di rifugiato”. I minori transitati nei tre Centri di Pronto Intervento Minori (CPiM) sono stati “392 (327 ragazzi e 65 ragazze; solo 9 gli italiani) per un totale di 10.761 permanenze”. Nelle Case per Madri con bambini sono state accolte 52 mamme e 75 bambini. Sono stati erogati complessivamente dai servizi mensa “quasi 350mila pasti”. Tante sono le parrocchie all’interno delle quali sono attive mense sociali o dove operano volontari per la distribuzione di pasti caldi per senza dimora.

Nel 2013 sono state incontrate per la prima volta “circa 2.400 persone e complessivamente erogate oltre 14.000 prestazioni”. Nell’ambito del progetto “Ferite invisibili” per rifugiati e richiedenti asilo vittime di violenza intenzionale e di tortura, sono stati presi in carico 29 nuovi pazienti e seguite complessivamente 71 persone con circa 418 sedute di psicoterapia. Le famiglie che hanno usufruito dell’Emporio della Solidarietà e alle quali è stata rilasciata la tessera nel corso del 2013 sono state” 1.146 (4.312 componenti) e di queste 359 assegnate a famiglie con almeno un minore di 2 anni (tessera neonato, con particolari caratteristiche per l’accesso ai prodotti per l’infanzia). Il 59% delle tessere è rilasciato ad italiani”. Nel corso di quest’anno sono state effettuate “11.477 interventi domiciliari” riguardanti 247 persone prese in carico per servizi quali assistenza domiciliare leggera (compagnia, accompagnamenti, passeggiate…), pratiche burocratiche, assistenza alimentare ed economica, consegna pasti a domicilio, attivazione e monitoraggio salvavita, attivazione teleassistenza. Per i rom “l’impegno principale nel 2013 è stato nella costruzione di percorsi di autonomia lavorativa e abitativa”. Circa 1.700 sono i volontari che almeno una volta a settimana prestano opera di volontariato nei 36 servizi Caritas nella diocesi.  di Redazione Papaboys*

*Fonte Agenzia Sir

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