Almeno un razzo è stato lanciato oggi dai militanti palestinesi nella Striscia di Gaza in territorio israeliano: le sirene di allarme sono risuonate tra gli altri nella città meriodionale di Ashdod.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato l’impatto al suolo di un razzo non lontano dalla città. I media hanno invece riferito le testimonianze dei residenti che hanno parlato di numerose esplosioni. Immediata la risposta israeliana, all’alba i caccia hanno condotto una serie di raid aerei contro alcuni terreni e obiettivi militari delle milizie palestinesi a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, senza provocare feriti.
In particolare i velivoli militari hanno colpito una sede vuota delle brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, e un terreno usato dal Jihad islamico a Beit Lahya, nel nord della Striscia.
“L’idea che il territorio di Hamas sia usato come terreno di esercitazione per attaccare Israele è inaccettabile e intollerabile”, hanno fatto sapere da Israele. Gaza “pagherà un prezzo pesante” se la violenza dovesse aumentare, ha avvertito il ministro della difesa di Israele, Moshè Yaalon, secondo cui Israele “non ha intenzione di ignorare il lancio di razzi contro i suoi cittadini, come quello che è stato effettuato dalla Jihad islamica ieri sera”.
Nel frattempo, Benyamin Netanyahu è intenzionato a riavviare i colloqui di con i palestinesi con l’obiettivo di raggiungere un’intesa sui confini del blocco degli insediamenti in Cisgiordania che Israele vuole mantenere in qualunque accordo di pace. E’ quanto avrebbe detto – secondo Haaretz – al capo della diplomazia Ue Federica Mogherini nell’incontro della scorsa settimana.