Secondo giorno della Novena allo Spirito Santo
Preghiera allo Spirito Santo in preparazione della Festa di Pentecoste…
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.
Si invoca lo Spirito Santo, fonte di santità:
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.
Si recitano le Disposizioni per ricevere lo Spirito Santo:
In questi giorni di preparazione alla solennità di Pentecoste non ci scostiamo dal Cenacolo. In esso vi erano adunate con Maria anche le sante donne che stettero con Lei sotto la croce e al sepolcro.
Avevano lungamente taciuto, sospirato e pianto in cuor loro, ora nel Cenacolo sono degnate di carismi divini. Furono, come a dire, i primi fiori della Chiesa nascente germinati al caldo dello Spirito Santo e all’ombra della divina Maria; albergo vivo di Dio e domicilio di ogni grazia e di ogni virtù.
La croce empì la loro anima di sante tristezze ed ora il divino Spirito le ricolma di arcane gioie. Stiamo anche noi nel Cenacolo e amiamo e adoriamo con loro. Apriamo il cuore allo Spirito Santo e diciamogli che ci parli con accenti di folgore, che abbatta e schianti tutto il terrestre e crei in noi il nuovo e il divino. Tutto taccia in noi e intorno a noi e disponiamoci così ai carismi di pentecoste. E se vogliamo che Egli parli dentro di noi giuriamogli di tacere sempre.
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Tacere nel dolore e nella lotta; nelle aridità e desolazioni dell’anima; tacere negli scontri penosi dell’amor proprio; tacere nella serena disinvoltura di chi si sente vile e gode di essere trattato da vile; tacere delle cose della terra e di tutto ciò che ha sentore di umano. Con questo silenzio diventeremo come morti al mondo e vivremo a Dio solo. Allora seguirà in noi quello che si chiama cambiamento del cuore e l’anima al fuoco del Paraclito piglierà istinti nuovi e divini.
La grazia poi aiuterà questi atti occultissimi dei quali solo Dio è testimone. Così l’anima è preparata a ricevere lo Spirito Santo, il quale la purifica, le applica il tesoro dei meriti infiniti del Redentore e forma con lei il consorzio e il colloquio dell’amore. Per la soavità intima di questo commercio, l’anima è ripagata dei dolori e delle lotte sostenute.
È vestita di fuoco, inebriata di Sangue come diceva Santa Caterina da Siena, e nel silenzio e nella contemplazione del Crocifisso trova la tregua, il riposo, la pace, che sorpassa ogni senso e ogni bene.
Si recita il Gloria al Padre (x3 volte):
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Preghiera finale:
O Dio, che hai istruito i Tuoi fedeli
illuminando i loro cuori con la Luce dello Spirito Santo,
concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene,
e di godere sempre del Suo conforto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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