Caritas et Veritas

Recitiamo oggi 23 gennaio 2019 l’ultimo giorno della Novena a San Francesco di Sales, per chiedere una grazia

Recitiamo oggi 23 gennaio 2019 l’ultimo giorno della Novena a San Francesco di Sales, per chiedere una grazia

 

I. O vero prodigio di scienza e di purità, glorioso s. Francesco, che, sprezzando i comodi e lo ricchezze del vostro stato, fin dai primi anni non attendeste che alla mortificazione continua della vostra carne; e perciò non contento di affliggerla con digiuni e coi cilici, e di respingere valorosamente le più pericolose tentazioni, la consacraste per sempre a Dio con voto di perpetua verginità: otteneteci dal Signore la grazia di combatter costantemente tutti i sensuali appetiti, affinchè, conservandoci come voi casti ed illibati fino alla morte, possiamo come voi conseguire la beatitudine promessa a tutti i mondi di cuore. Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

II. O vero prodigio di mansuetudine e di dolcezza, glorioso s. Francesco, che falsamente accusato di tradimento presso i Re, di eresia presso i Pontefici, di impudicizia presso i nobili, di rea dottrina presso la plebe, caricato quindi di ingiurie nella vostra casa, perseguitato perfino in pubblico tra le funzioni, contraddetto nei vostri disegni i più santi, calunniato nei vostri scritti più eccellenti, lungi dall’aderire giammai al minimo moto di sdegno, o dal proferire la minima parola di lamento, rispondeste sempre con le preghiere e coi benefici all’insolenza dei vostri oltraggiatori, otteneteci dal Signore la grazia di attendere continuamente alla mortificazione dell’ira, affinché, conservandoci sempre, come voi, tranquilli fra le più crudeli persecuzioni, possiam con voi conseguire la beatitudine promessa ai veri mansueti. Beati mites, quoniam ipsi possidebunt terram.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

III. O vero prodigio di umiltà, glorioso s. Francesco, che, dotato di grandi talenti, fornito di grandi ricchezze, venerato dai cattolici, temuto dagli eretici, consultato dai Papi, desiderato dai Re, non aderiste giammai al minimo sentimento di vanità, che anzi metteste ogni vostro studio nel nascondere agli occhi del mondo i vostri meriti, e generosamente rifiutaste le più onorevoli offerte, otteneteci dal Signore la grazia di combattere continuamente il nostro amor proprio sempre desideroso degli onori e delle lodi, affinché, vivendo come voi una vita nascosta in Gesù Cristo, ed a lui solo riferendo ogni nostro bene, possiamo con voi conseguire la beatitudine promessa ai veri poveri di spirito. Beati pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum coelorum.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

IV. O vero prodigio di carità, glorioso s.Francesco, che, quantunque sempre unito con Dio per mezzo della contemplazione e della preghiera, sapeste però farvi come l’Apostolo, tutto a tutti, attendendo continuamente a soccorrere i poveri, a consolare gli afflitti, a difendere gli oppressi, ad istruire gli ignoranti, a correggere i traviati, a sostenere i deboli, a rassodare i perfetti, otteneteci dal Signore la grazia di attendere con tutto l’impegno, non solo alla santificazione dell’anima nostra, ma anche a quella dei nostri prossimi, affinché, spargendo continuamente il buon odore di Gesù Cristo nelle nostre parole e nelle nostre opere, possiamo con voi conseguire la beatitudine promessa ai veri misericordiosi. Beati misericordes, quoniam ipsi misericordiam consequentur.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

V. O vero prodigio di pazienza e di rassegnazione, glorioso s. Francesco, che, provato da Dio con tante afflizioni, ora con la morte dei vostri cari, ora con l’incostanza della vostra salute, ora con le desolazioni del vostro spirito, ora con il rovescio dei vostri disegni, sempre tranquillo e sereno benediceste come Giobbe la mano che vi percuoteva nel mezzo delle vostre speranze e delle vostre consolazioni, anzi di tutto vi serviste per più intimamente congiungervi al vostro Bene, otteneteci dallo stesso Signore la grazia di uniformarci in ogni cosa alla sua suprema volontà, affinché, appoggiando a lui solo la nostra speranza,e conservandoci sempre a lui fedeli anche tra le più desolanti sventure, possiamo infine conseguire con voi la beatitudine promessa a tutti quanti i pacifici. Beati pacifici quoniam fiili Dei vocabuntur.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

VI. O vero prodigio di zelo, glorioso s. Francesco, che, spedito apostolo fra gli eretici, non risparmiaste mai alcuna fatica per guadagnare le anime a Gesù Cristo, che anzi sempre giulivo affrontaste gli incomodi dei viaggi, i rigori delle stagioni, le insidie dei nemici, sempre pronto da buon pastore a dare la vita e a divenire anche anatema per la salute del gregge a voi affidato, otteneteci dal Signore la grazia di non lasciarci mai sgomentare da alcuna difficoltà negli esercizi di divozione e nell’adempimento dei nostri doveri, affinché, aspirando sempre, come s. Paolo, a doni migliori, o bramando sempre di crescere nei meriti dinanzi a lui, possiamo con voi conseguire la beatitudine promossa ai famelici e sitibondi della giustizia. Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

VII. O vero prodigio di penitenza, glorioso s. Francesco, che non contento di portare, come l’Apostolo, la mortificazione di Gesù Cristo in tutte le vostro membra, sospiraste ancora e gemeste come un altro Geremia. Sulle perdite e disgrazie della mistica Gerusalemme, ne mai cessaste dalle lacrime nemmeno allora che convertiti per opera vostra più di settantamila eretici, incamminati tanti fedeli nella via della santità, ed edificato tutto il mondo con il nuovo ordine della Visitazione da voi con tanto studio fondato e diretto, vi accorgeste di avere con l’aiuto dell’Altissimo rimarginate le sue piaghe e mitigato il suo dolore, otteneteci dal Signore la grazia di pianger sempre internamente i traviamenti dei nostri fratelli non meno che le nostre infedeltà, affinché, implorando con le lacrime della contrizione la misericordia e il perdono per noi e per tutti, possiamo con voi conseguire la beatitudine promessa a tutti coloro che piangono. Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

VIII. O vero prodigio di fortezza, glorioso s.Francesco, che, circondato dai pericoli, combattuto dalle tentazioni, screditato dalle calunnie e perseguitato fino a morte da quelli stessi ai quali procuraste con ogni impegno la vita, non desisteste mai dall’impresa a cui vi aveva destinato come apostolo la Provvidenza, che anzi vi offeriste a Dio come una vittima disposta ad essere immolata per l’altrui saluto e per la sua gloria, otteneteci dal Signore la grazia di sprezzare coraggiosamente tutte le mondane dicerie, di scoprire e di deludere tutto le insidie dei nemici, affinché, perseverando sino alla fine nel santo divino servizio, possiamo conseguire la beatitudine promessa ai perseguitati per la giustizia. Beati qui persecutineem patiuntur propter justitiam, quoniam ipsorum est regnum coelorum,

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

IX. O vero prodigio di santità, glorioso s.Francesco, che sapeste congiungere così bene la semplicità della colomba con la prudenza del serpente, la conversazione del secolo col raccoglimento del chiostro e con l’austerità del deserto, quindi ricolmo di tutti i doni dello Spirito Santo, sapeste aprire agli amanti della pietà una vita affatto nuova, cioè tutta facile e deliziosa per arrivar con certezza alla perfezione la più sublime, otteneteci dal Signore la grazia di camminar sempre fedeli dietro la scorta ineffabile dei vostri santi insegnamenti, affinchè, vivendo come voi a guisa di lucerne ardenti e luminose possiamo, dopo aver santificati noi stessi ed eruditi gli altri nella giustizia, divenire, non solo ammiratori dei vostri meriti, ma partecipi ancora di quella gloria che voi godete beato con i santi e con gli Angeli nel Paradiso. Qui ad justitiam erudiunt multos, quasi stelloe fulgebunt in perpetuas ceternitates.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

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