Reliquie di San Giovanni Paolo II a Teggiano (SA), intervista a don Cono Di Gruccio

In preparazione dell’arrivo delle Reliquie del sangue di San Giovanni Paolo II, abbiamo intervistato don Cono Di Gruccio, titolare della parrocchia di San Marco in Teggiano (SA), che a breve si appresta a vivere questo entusiasmante momento di fede.

“Siate Pastori con l’odore delle pecore, pastori in mezzo al proprio gregge e pescatori di uomini” (Papa Francesco). Cosa significa essere Pastori in una piccola realtà come quella di San Marco di Teggiano?

Ogni Parroco, giovane o maturo, viene mandato in una comunità per annunziare la Parola di Dio, amministrare i Sacramenti e dare testimonianza di vita ai propri fedeli. Nella Parrocchia di San Marco, come in altre comunità limitate di numero, una volta era più facile lavorare, perché la gente si conosceva meglio ed era più facile incontrarle per organizzarla. Oggi i tempi sono cambiati e non è tanto facile ottenere quei frutti e l’entusiasmo di una volta.

Come è cambiata la realtà parrocchiale nei 47 anni di servizio a San Marco?

Un passo alla volta c’è stato un calo della frequenza domenicale, specie in questi ultimi dieci anni. Non c’è la quantità, ma la qualità di coloro che sono vicini alla Chiesa, perché hanno una fede più matura e sono capaci di individuare i problemi di una zona portando avanti iniziative utili alla comunità parrocchiale.

A maggio la benedizione dell’affresco, ora le Reliquie. Perché San Giovanni Paolo II?

Giovanni Paolo II per il suo lungo pontificato, per la testimonianza che ha dato, per la sua capacità di soffrire, per l’amore ai giovani e la sua attenzione alla famiglia è entrato nel cuore di tutti, giovani e anziani. Per questo recentemente assieme al gruppo famiglie abbiamo voluto il dipinto del Papa polacco in Chiesa. Da questo dipinto è venuta fuori l’idea di avere a San Marco la Reliquia del Papa, grazie all’impegno di alcuni amici, tra cui le ACLI e i Papaboys.

Cosa significa per lei e per la comunità ricevere le Reliquie del Papa Santo?

Ricevere e ospitare per una settimana questa preziosa reliquia per noi è uno stimolo a rivedere il nostro modo di vivere il Battesimo, facendo tesoro di quanto San Giovanni Paolo II ci insegna per maturare una fede viva ed operosa. Siamo lieti e commossi per tanto dono alla nostra comunità, accogliamo con gioia, rispetto e venerazione la reliquia del Papa polacco, tanto amato in vita quanto dopo la morte, ringraziando l’Ufficio Postulazione pro Canonizzazione Giovanni Paolo II e il Postulatore Mons. Oder per averci onorato di un dono tanto gradito. di Massimo Manzolillo

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