«L’Italia è di fronte a un bivio: l’Italia deve tornare a fare l’Italia e allora c’è spazio per uscire dalla crisi. Se viceversa non investisse su se stessa insistendo sulla negatività non sarà un Italia meno ricca, ma il mondo». Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo al Meeting di Cl a Rimini.
«L’Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica che ha smarrito il bene comune e mentre il mondo correva è rimasta ferma in discussioni sterili interne», ha aggiunto il premier.
«Io credo che il berlusconismo e per certi versi anche l’antiberlusconismo hanno messo il tasto pausa al dibattito italiano e abbiamo perso occasioni clamorose. Ora il nostro compito è di rimetterci a correre. È come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l’Italia in pari», ha continuato il premier.
«Quando parliamo di strategia per l’Ue forse si è persi vent’anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue ma del cuore dell’Ue ma non c’è stata sufficiente attenzione della politica nel considerare il Mediterraneo il cuore del dibattito Ue, si è guardato in direzione strabica», ha sottolineato Renzi.
Calorosa accoglienza del popolo di Cl per il presidente del Consiglio. Il popolo di Cl ha tributato un lungo applauso a Renzi al suo ingresso nel grande padiglione della fiera dove tra poco terrà il suo intervento. Ad ascoltare Renzi sono circa cinquemila persone: oltre tremila nel grande Auditorium ed un altro paio di migliaia dai maxi schermi allestiti nel padiglione attiguo.
«Vorrei dirvi che non mi andava di venire e poi trovare i titoli dei giornali che comunque troveremo domani sull’accoglienza, più o meno calda o forte, politicamente intesa. Tuttavia abbiamo scelto di essere qui per rispondere a delle domande», ha affermato il premier. «Voglio avere franchezza: non volevo venire al Meeting – esordisce Renzi – ma non per un fatto ideologico. I miei predecessori a Palazzo Chigi hanno sempre scelto di venire magari per utilizzare questo luogo anche perché è una gigantesca agorà politica. Anche qualche predecessore alla guida del mio partito magari lo ha scelto più per l’aspetto legato all’economia».
di Francesco Rossi per Redazione Papaboys (Fonti: Meeting Cl, Il Messaggero, AdnKronos)