L’Italia ce la può fare. Il motore si è rimesso in moto, ora bisogna correre. Questa una delle prime frasi del discorso di fine anno del presidente del Consiglio Matteo Renzi, pronunciato alle 12 in Parlamento e trasmesso dalla Webtv della Camera.
Il discorso si è aperto con un breve saluto del presidente dell’ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, che ha ricordato di “aver sperato nei risultati di una legge, quella sull’equo compenso, ma una parte di noi si è accodata con la federazione degli editori per dar vita a un monumento alla vergogna”.
Ha preso subito la parola Renzi, che ha ricordato l’odissea della nave Norman Atlantic e la straordinaria efficienza dei soccorsi italiani. Poi il cuore del discorso ha riguardato l’attività del governo e sulle prospettive dell’economia. “L’Italia è rimessa moto ora la sfida è farla correre“.
“Nel 2014 è avvenuta un rivoluzione copernicana, è cambiato il ritmo della politica” ma “non mi basta voglio cambiare l’umore degli italiani. È un percorso che sta portando a risultati concreti – ha aggiunto -, non si può negare che il cambiamento è profondo”.
“Come si vede dai sondaggi la paura sta rannicchiando anche le abitudini degli italiani” e “c’è un senso di preoccupazione, stanchezza e sfiducia che non è solo un fatto economico”.
Poi la parola è passata alle domande dei giornalisti presenti, che hanno spaziato dall’economia alle riforme, fino alla presidenza della Repubblica.
A cura di Redazione Papaboys fonti: Avvenire