Italiae et Ecclesia

1 Agosto 1925 : Faustina Kowalska entrò nelle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia

Santa Maria Faustina Kowalska, al secolo Elena Kowalska (Głogowiec, 25 agosto 1905; † Cracovia, 5 ottobre 1938) è stata una suora polacca, propagatrice della devozione a Gesù misericordioso; nel 2000 è stata canonizzata da Papa Giovanni Paolo II.

Nacque a Głogowiec nel territorio della Vistola a quel tempo sotto dominazione zarista. Fu la terzogenita dei dieci figli dei coniugi Stanislao Kowalski e Marianna nata Babel, agricol­tori molto poveri. Il 27 agosto seguente venne battezzata col nome di Elena, nella chiesa parrocchiale di San Casimiro.
La famiglia era molto religiosa ed Elena fu educata cristianamente. La sua vocazione religiosa si manifestò fin dall’età di sette anni. Poté frequentare una scuola solo per poco più di tre anni. Ancora adolescente lasciò la famiglia per lavorare come domestica ad Aleksandròw e a Łódź, provvedendo così al proprio sostentamento e aiutando la famiglia.
A 18 anni chiede ai genitori il permesso di entrare in convento, ma la famiglia necessitava del suo aiuto e quindi non acconsentirono.
Faustina cercò di ubbidire ai genitori e partecipò alla vita mondana trascurando le ispirazioni interiori della grazia. Nel suo Diario racconta che un giorno mentre era ad un ballo insieme alla sorella ebbe una visione di Gesù flagellato che le disse:


« Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai? »
Subito dopo si decise per la vita religiosa.
In seguito, decise di andare a Varsavia per cercare una congregazione religiosa dove poter entrare. Respinta da vari ordini infine chiese di entrare tra le Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia.
Fu presentata alla maestra delle novizie che la vide miserrima, debole, povera, senza alcuna espres­sione e che prometteva ben poco; ma, dopo aver ascoltato la relazione della maestra delle novizie, l’allora Superiora della Casa, suor Michela Moraczewska, poi Superiora Generale dello stesso Istituto volle vederla. Suor Michela fu invece colpita dall’amabilità del volto sorridente della postulante, dalla sua grande semplicità e sincerità, la congedò dicendole di attendere e di procurarsi intanto la dote.
Elena riprese quindi a Varsavia il lavoro nel suburbio Klembów come domestica e dopo aver versato per ogni mese il suo salario mensile al detto Istituto, Elena vi si ripresentò di nuovo dopo un anno. Il 1° agosto del 1925 entrò come postu­lante. Aveva già fatto voto privato di castità. Nell’Istituto venne accettata come suora di secondo Coro e destinata al servizio in cucina. Il 30 aprile del 1926 iniziò con la vestizione il noviziato e dopo due anni poté pronunciare i primi voti, prendendo il nome di suor Maria Faustina, cui aggiunse del Santissimo Sacramento.
Fin dall’inizio, la sua spiritualità era essenzialmente cristocentrica e sacra­mentale, in rapporto intimo con Gesù Cristo nascosto nel Santissimo Sacra­mento, in atteggiamento di continua adorazione ed impetrazione. Cristo nel Santissimo Sacramento fu il fulcro di tutta la sua vita e tutto ruotava attorno a questo Mistero.
« Tutta la forza della mia anima proviene dal Santissimo Sacramento. Tutti i momenti liberi li passo a colloquio con lui; egli e il mio maestro. »
Questa unione con Cristo era un’unione personale attraverso la quale si apriva a lei la grande prospettiva dell’inconcepibile mistero della San­tissima Trinità, fin all’amore spontaneo con Cristo-Dio. La vita spirituale della Santa raggiunse le manifestazioni della vita mistica cristiana; essa sentì in sé il compito di glorificare la misericordia di Cristo e di conquistare le anime con la preghiera e con la penitenza. Rispondendo a questa vocazione, Maria Faustina, il giovedì santo del 1934, si offrì vittima a Dio per le anime, per i peccatori.

Nella Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case, in particolare a Cracovia, Plock, e Vilnius. Svolse mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia e osservò fedelmente la regola religiosa. Amante del sacrificio, fu sempre pronta ad obbedire ai comandi dei supe­riori, alle prescrizioni della Regola. La sua vita esterna, benché simile a quella delle altre suore, si evidenziava tuttavia per una grande fedeltà ai doveri del proprio stato e per il grande zelo nell’adempiere il proprio lavoro di cuoca, ortolana e portinaia; tutto faceva con amabile gioia e serenità, preoccupata solo per una maggiore conoscenza della volontà di Dio. Adottò uno stile di vita severo e i digiuni indebolirono la sua, già cagionevole, salute. Si ammalò di tubercolosi e dovette essere ricoverata due volte, in un sanatorio vicino Cracovia. Di carattere riservato, visse, senza esteriorizzarla, un’intensa vita mistica.
La morte la colse nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, il 5 ottobre 1938 a Cracovia, alle ore 22.45, all’età di 33 anni.
Culto
Tra il 1965 e il 1967 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù. La causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia, Karol Wojtyła.
Nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione, che si concluse nel dicembre del 1992. Fu beatificata da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma il 18 aprile 1993, e fu poi proclamata santa il 30 aprile 2000.
Le sue reliquie si trovano nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia.

Il miracolo per la canonizzazione
Il miracolo richiesto per la canonizzazione fu la guarigione di Padre Ronald Pytel, avvenuta nella comunità polacca di Baltimora.
Padre Pytel, nato a Baltimora nel gennaio del 1947, era diventato parroco della locale chiesa del Santo Rosario, che era anche santuario diocesano della Divina Misericordia.
Nel 1995 gli venne diagnosticata una stenosi aortica, con calcificazione del ventricolo sinistro. Dal momento che ogni minimo sforzo gli provocava affanno, decise di operarsi il 14 giugno dello stesso anno. L’intervento, consistente nella sostituzione della valvola aortica con una protesi meccanica, sembrava riuscito, ma un mese dopo sorsero complicazioni: comparve una sindrome post-pericardiotomica, con versamento pleuro-pericardico. A quarantotto anni gli fu vietato ogni sforzo, e gli venne consigliato di lasciare l’incarico, con una previsione inoltre di pochi anni di vita.
Padre Pytel era stato fin da bambino devoto a suor Faustina Kowalska. Nella sua chiesa si celebrava, il 5 ottobre di ogni anno, nel giorno anniversario della morte di suor Faustina, una giornata di preghiera. Il 5 ottobre 1995, al momento delle preghiere per la guarigione, alcuni sacerdoti carismatici pregarono insieme a Padre Pytel, tenendo sul suo capo una reliquia dell’allora beata Faustina. A un certo punto gli fecero baciare la reliquia, e il parroco cadde a terra come come paralizzato. Quando si rialzò dopo qualche minuto, si sentì completamente guarito. I medici che lo visitarono successivamente considerarono inspiegabile il recupero totale e improvviso dell’efficienza fisica.
Il caso fu sottoposto alla Congregazione per le Cause dei Santi che, il 20 dicembre 1999, promulgò il decreto sul miracolo, confermando che la guarigione rapida, completa e duratura, non era spiegabile secondo le conoscenze mediche.




La Divina Misericordia
La fama della santità di suor Faustina crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia e per le grazie ottenute tramite la sua intercessione.
Il 22 febbraio 1931 suor Faustina scriveva nel suo Diario:
« La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido […] Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te! Desidero che questa immagine venga venerata […] nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà quest’immagine non perirà. […] Voglio che l’immagine […] venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia »
Papa Giovanni Paolo II scrisse una enciclica: Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall’umile suora polacca ed è stato lui che l’ha dichiarata santa, il 30 aprile 2000. In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.

La Coroncina alla Divina Misericordia
In una rivelazione privata nel 1935 Gesù richiese a Suor Faustina una particolare forma di preghiera che chiamò Coroncina alla Divina Misericordia. La misericordia di Dio, la grazia della conversione e del perdono dei peccati, soprattutto nell’ora della morte, saranno concessi all’anima che la reciti: La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.



Redazione Papaboys (Fonte it.cathopedia.org)

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