Res Publica et Societas

“Restate a casa. Situazione grave, criticità a breve”. L’appello dell’Istituto di sanità (Ministero della Salute)

Peggiora il quadro legato al Covid in Italia. La situazione in Italia evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali e del «raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali». L’evidenza di casi rapidamente in aumento con Rt nazionale di 1.5 nel suo valore medio e significativamente sopra 1 indicano una situazione «complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane» Lo rileva il monitoraggio settimanale ministero Salute-Iss.

Coronavirus, difficoltà e preoccupazione in tutto il paese

Covid, Rt sopra 1,25 in maggior parte regioni

L’epidemia è in «rapido peggioramento e compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane: si riscontrano infatti valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane». Lo evidenzia il report settimanale ministero della Salute- Iss.

Carico di lavoro insostenibile sui servizi sanitari

Il carico di lavoro non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing). Nel periodo 1-14 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,50 e sono riportati «segnali di allerta della resilienza dei servizi territoriali in tutte le Regioni/PA». Lo evidenzia il report settimanale ministero della Salute- Iss.

Oltre 7.600 focolai

Sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi, e per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi). «Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (106/107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (81,7%) che al momento rappresenta un contesto di amplificazione della circolazione virale e non il reale motore dell’epidemia». Lo riporta il monitoraggio Covid settimanale Iss-ministero della Salute.

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