L’Irlanda aveva deciso di chiudere l’ambasciata presso la Santa Sede, assicurando che la scelta era stata presa solo per motivi economici e per i tagli legati alla crisi. In molti però sospettarono che la decisione della chiusura era dovuta agli attriti tra Vaticano e Irlanda, culminati nella presa di posizione del premier Enda Kenny in Parlamento, a causa del presunti atteggiamenti della Chiesa verso lo scandalo dei preti pedofili. Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, in un comunicato stampa aveva affermato “che la Santa Sede, prende atto della decisione dell’Irlanda”
e assicurava che “ogni Stato che ha relazioni diplomatiche è libero di decidere, in base alle sue possibilità e interessi, se avere un ambasciatore presso la Santa Sede”. Esprimeva invece “profondo disappunto” il card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda. Ora la tempesta sembra passata. Inizia un nuovo corso di fiducia e collaborazione.a cura della Redazione Papaboys
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