La foto delle sue mani che formano un cuore. Un braccialetto al polso, il tatuaggio sul braccio che dice molto del suo carattere: “Alimenta siempre el lobo de la felicidad”. E il messaggio postato nella sua pagina Facebook attraverso il suo manager, produttore discografico e amico Mauro Catalini: “Grazie di cuore”, dedicato ai medici e infermieri del Centro grandi ustionati del Bufalini di Cesena dove Gessica Notaro è ricoverata orami da due settimane.
Così la ragazza sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato ha voluto ringraziare chi la sta assistendo e i tanti che le esprimono incoraggiamento e solidarietà: “E’ dura ma insieme a voi ce la farò. Vi voglio bene”.
Gessica Notaro, ex Miss Romagna, cantante e addestratrice di leoni marini all’Acquario di Rimini, è stata aggredita sotto casa nella notte di martedì 10 gennaio. In carcere a Forlì c’è il suo ex fidanzato.
Le ferite provocate dall’acido stanno migliorando, ma Gessica, 28 anni, dovrà essere sottoposta ad alcuni interventi chirurgici per la ricostruzione della pelle nei punti più segnati, la fronte e la tempia sinistra, e all’occhio sinistro, quello dal quale per il momento non riesce a vedere come prima.
La famiglia di Gessica Notaro intanto ha nominato i legali Fiorenzo e Alberto Alessi. “Gli accertamenti da parte della Procura sono in corso, il processo inizierà non appena saranno conclusi – dichiara Alberto Alessi – confidiamo nella velocità di questo processo”.
Ospite nella trasmissione di Magalli “I fatti vostri”, l’amico di Gessica Filippo Zilli, consigliere comunale a Rimini, ha raccontato la paura della giovane rispetto all’ex nell’ultimo periodo: “Diceva che stava diventando sempre più aggressivo. Ma il problema è più generale,
ogni tre giorni c’è una vittima di femminicidio – dice – una donna che rifiuta un uomo, che denuncia oppure no, è una donna non protetta. È un nostro dovere morale quello di cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica così delicata come la violenza sulle donne. Queste violenze devono cessare“.
Fonte www.repubblica.it/Ilaria Venturi