“Vie di unità e di pace. Voci in preghiera per i martiri di oggi e per un ecumenismo spirituale” è l’appuntamento di domani pomeriggio, alla presenza di Papa Francesco, in Piazza San Pietro, e che darà il via alla 38.ma convocazione del Rinnovamento dello Spirito Santo. Un evento di spiritualità, di testimonianza, di fratellanza tra confessioni diverse. L’iniziativa è stata presentata nella sede della nostra emittente. C’era per noi Benedetta Capelli:
“Un cenacolo di preghiera con voci diverse per i martiri di oggi”. Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento dello Spirito Santo, ha presentato così l’iniziativa di domani che si concluderà con l’abbraccio a Papa Francesco. Trentamila persone per che si lasceranno guidare dalla preghiera e dalla musica per raccontare l’ecumenismo del sangue – definizione coniata dallo stesso Francesco – e l’ecumenismo spirituale, strada di unità e pace tra i popoli. Per Salvatore Martinez è un ricambiare la visita del Papa allo Stadio Olimpico lo scorso anno che, proprio al Rinnovamento, aveva consegnato il compito di offrire una testimonianza di ecumenismo spirituale:
“Il Papa sta chiamando a raccolta tutti gli uomini e le donne di pace del mondo, coloro che hanno a cuore la preghiera perché superando anche le tradizioni, le appartenenze, le confessioni religiose abbiano a mostrare che questo nostro mondo sempre più inquietato da violenze, da oppressioni, da ingiustizie, può ancora mostrare questo volto bello fecondo dell’unità e della pace”.
“Di fronte all’umanità ferita e divisa, la preghiera è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno”: ha sottolineato nel suo intervento mons. Policarpo Eugenio Aydin, metropolita e vicario patriarcale della diocesi siro-ortodossa dei Paesi Bassi. Un concetto sottolineato anche dallo stesso Salvatore Martinez:
“Quello di domani sera non è un gesto ideale ma è un grande gesto di realismo. Il realismo della fede, il realismo della preghiera. Non chiuderemo gli occhi, li terremo aperti nella realtà, nella speranza che sia davvero trasfigurata da questi nostri buoni propositi di dialogo e di pace”
Sull’ecumenismo del sangue si è soffermato anche l’arcivescovo David Moxon, rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede:
R. – When you look at…
Quando ti trovi di fronte all’ecumenismo del sangue? Quando – dice il Papa – un cristiano viene ucciso e la persona che compie l’omicidio non chiede di quale denominazione sia. Quindi il sangue di una persona uccisa è la testimonianza universale di tutti i cristiani. E questo si può allargare a tutte le fedi del mondo. Le due cose di cui abbiamo bisogno sono: ecumenismo spirituale ed ecumenismo del sangue. E io so ed ho visto che la maggior parte delle grandi confessioni del mondo hanno fede nel Papa quando dice queste cose. Lui è la persona che può chiamarci tutti a fare la differenza adesso.
Gli artisti di punta di questo evento sono Andrea Bocelli e Noa, israeliana, che ha ricordato le tante volte che ha cantato in Piazza San Pietro. La cantante ha detto di apprezzare gli sforzi di Papa Francesco per la pace in Medio Oriente, per i ponti che sta gettando e a lui ha rivolto un affettuoso pensiero:
“Caro Papa Francesco, con le tue parole e azioni dai un significato nuovo all’unica frase che dà un senso alla vita stessa: ‘Ama tuo fratello, come te stesso’. Grazie Santo Padre, per la luce che diffondi di cui abbiamo così disperatamente bisogno nell’oscurità che ci circonda. Possano i tuoi sforzi generare frutti, avvicinare tutti noi allo spirito di generosità e soprattutto alla pace”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana