Vorrei proporvi alcune preghiere speciali di guarigione che ci aiutano a rimanere in Gesù. Il titolo per se stesso spiega l’essenza di questa preghiera che deve essere fatta mentre la persona per la quale preghiamo sta dormendo. Di certo non è un’impresa facile sapere quando la persona alla quale vogliamo dirigere la preghiera sta dormendo specie se questa non vive nella nostra stessa casa; pertanto dobbiamo dire a Gesù di svegliarci quando la persona sta dormendo in modo da non fare alcuno sforzo e rischiare quindi di ammalarci di insonnia.
Spesso mi capita di incontrare suore che pur essendo buone, osservanti, consacrate al Signore, con un grande spirito di servizio, praticamente delle ottime religiose, vivono in uno stato di profonda tristezza. Quando chiedo loro il perché di quello stato mi rispondono di pregare perché questo o quel membro della loro famiglia ha un grave problema.
Queste risposte mi rattristano molto dal momento che un’anima consacrata è la sposa di Cristo e se soffre è solo perché non è capace di donare i suoi problemi all’Amato che è Cristo stesso. Egli è lo sposo ed ha la soluzione per ogni problema! Vive accanto a lei!
Di recente ho avuto modo di incontrare una suora che mi raccontava che il marito della sorella era andato via di casa per convivere con un’altra donna. Era molto angosciata e mi chiedeva quale preghiera poteva recitare per aiutare la sorella. In questo specifico caso si può fare la preghiera della notte contemporaneamente per la sorella, il marito e l’amante di quest’ultimo.
Se hai problemi di insonnia non preoccuparti perché Gesù ti sveglia e quando avrai terminato di pregare ti riaddormenterai perché è lui che ti sveglia e che ti aiuterà a riaddormentarti.
Si recita mentre la persona dorme perché il fine di questa preghiera è guarire il subcosciente della persona e il subcosciente è sveglio quando questa sta dormendo.
La memoria di ogni persona è divisa in due parti principali, cosciente e subcosciente. La prima parte rappresenta solo il 10% della memoria. Questa rimane sveglia quando la persona è sveglia ed è quella parte che conserva tutte le cose che ci ricordiamo, ad esempio ciò che abbiamo fatto ieri o addirittura 50 anni fa. Quando la persona dorme questa parte attiva si addormenta. L’altro 90% della memoria, che conserva tutti i ricordi del passato, perché nulla viene cancellato, si chiama subcosciente. Tutto ciò che abbiamo vissuto viene conservato in questa parte della nostra memoria.
Mentre la persona dorme il subcosciente si sveglia. In questa parte risiede tutto il male che la persona ha subito durante la sua vita. In essa sono conservati anche i ricordi belli che non arrecano danno. Quando la persona sta dormendo il subcosciente si sveglia e comincia a stuzzicarla indisponendola. S. Paolo rendendosi conto di questa realtà dice: ” … faccio quello che non voglio fare perché il peccato è in me”.
Questo non significa che non ci liberiamo mai dal peccato perché dopo la confessione ne siamo liberi ma ne rimane il ricordo doloroso che durante la notte si sveglia e attiva in noi la parte incosciente della mente. Al nostro risveglio, l’indomani, sentiamo uno strano senso di nervosismo.
Non ci rendiamo conto di qual’è il vero problema. Non ricordiamo i sogni fatti ma sappiamo solo di essere tristi. Perché? Perché la parte incosciente durante la notte si è messa in azione in noi producendo un grande malumore.
La preghiera della notte ha come scopo il chiedere a Gesù di accompagnarci nella parte subcosciente della vita della persona che ha ricevuto del male per aiutarla a guarire dal suo doloroso ricordo.
Facciamo un esempio pratico: decido di pregare per la mia mamma. Invito Gesù e gli dico: “Gesù, voglio pregare per mia madre, voglio fare per lei la preghiera della notte. Per favore svegliami quando lei dorme”.
Durante la notte mi sveglio e mi ricordo che ho chiesto a Gesù di essere svegliata per pregare per mia madre.
Io sono a conoscenza che mia madre in tenera età ha perso il papà e questo ha causato in lei un forte dolore che ancora oggi le procura un’immensa tristezza. La stessa tristezza l’ha trasmessa a noi figli; pertanto decido di pregare per lei.
Può essere che io non vivo con lei o non ho molta confidenza per chiederle di pregare insieme. Forse ella non accetterebbe la mia preghiera, o addirittura non crede in Dio. Tutto questo non ha importanza, io dico a Gesù che voglio pregare per lei. Mi sveglio e dico a Gesù: “Gesù io non so dove sta mia madre in questo momento ma tu lo sai. Io non posso entrare nella sua stanza perché non vivo con lei, tu però puoi farlo. Gesù io ti presto la mia mente, il mio cuore, tutto il mio corpo, tutto il mio essere affinché uniti preghiamo per lei”.
In questo momento immagino Gesù che mi prende per mano e insieme andiamo nella stanza di mia madre. Gesù entra si avvicina a lei che sta dormendo, le mette la mano sulla testa, le bacia la fronte, la appoggia sul suo petto e le dice: “Figlia mia, io Gesù di Nazareth, ti amo molto, io sono il tuo Dio. Dio mio Padre ti ama molto. Dio, mio padre, io e il tuo papà terreno ti amiamo”.
Anche se io sapessi dove vive mia madre comunque non potrei entrare dove ella dorme senza bussare alla sua porta e quindi svegliarla. Con Gesù invece la cosa è diversa, posso toccarla mentre lei continua a riposare.
Mentre mia madre sta dormendo il suo subcosciente, che contiene il dolore provato per la morte del suo papà, è sveglio e Gesù già lo sta guarendo.
Nel momento in cui Gesù si è avvicinato a lei, l’ha abbracciata, accarezzata e le ha detto che l’amava è iniziato il processo di guarigione perché in lei è entrato a poco a poco l’amore di Gesù. La sua ferita era rimasta ferma a quando aveva 5 anni ed anche se oggi ne ha 50, dato che nella sua mente i ricordi sono stati registrati in ordine cronologico, la lacuna è rimasta al quinto anno di vita. E’ come se in un nastro di audio cassetta, al quinto minuto ci fosse un vuoto superato il quale la registrazione riprende in modo regolare. Fin da quel momento ella non ha più ricevuto un abbraccio paterno ed ora Gesù ha ricolmato quel vuoto d’amore con il suo tenero abbraccio.
E’ importante, durante questa preghiera, pronunciare esplicitamente il nome di Gesù di Nazareth per evitare l’intrusione del nemico perché anche gli spiritisti entrano nella mente delle persone accompagnati da Satana. Insieme a Gesù dobbiamo parlare alla persona per la quale preghiamo e comunicarle amore. E’ importante parlare dolcemente alla persona e ripetere “Dio, mio Padre, ti ama. Io Gesù di Nazareth ti amo……
Dovete immaginare che Gesù abbraccia la persona, l’accosta sul suo petto, le bacia la fronte e le parla.
Nel caso della mia mamma Gesù potrebbe dire: “tu non sei orfana, tu hai un papà molto buono, mio Padre Dio ti ama molto, il mio papà Celeste ti ha prestato un papà sulla terra, (si consiglia di dire il nome del padre), papà ti voleva bene ed è stato un uomo speciale. Egli è stato chiamato nei cieli perché aveva già compiuto la sua missione sulla terra. Io Gesù di Nazareth ho promesso a tuo padre che non ti avrei lasciata sola, io ti ho amata, per questi 45 anni, con un amore speciale, con un amore del Padre Celeste. Tu non sei orfana, hai tre papà, Dio, S. Giuseppe e il tuo papà terreno. Non essere triste, mio Padre ti ama, ti amiamo, tu sei preziosa ai nostri occhi, non sei sola, rallegrati, ti amiamo”.
Qui potrebbe terminare la preghiera. Gesù ha riempito di amore i 50 anni di mia madre. Al suo quinto anno di vita le ha mostrato che non era sola, le ha mostrato che aveva due papà oltre quello terreno e che quest’ultimo l’amava molto anche se aveva dovuto lasciarla prima del previsto.
Gesù l’ha abbracciata, baciata, fatta sentire importante. Egli ha risanato la ferita sanguinante che c’era nel suo cuore ritornando al quinto anno della sua vita. Gesù viene, non per cancellare il dolore provato ma per guarire la ferita che esso ha procurato. In altre parole, dalla parte subcosciente della mente non scompare il ricordo, ma attraverso la preghiera della notte, quel ricordo che era doloroso, si converte in un ricordo positivo con la presenza di Gesù. Egli con amore guida quella bimba ferita a donare a Dio il suo papà. Egli le chiede: “Me lo restituisci, lo portiamo a papà Dio? Tu non soffrirai perché io mi prenderò cura di te. Mio Padre ti darà tutto quello di cui hai bisogno e aiuterà tua madre”.
Le successive preghiere che si faranno per questa persona, consisteranno proprio nell’aiutarla a donare il papà a Dio senza riserve: “Figlia mia, mi permetti di portare via tuo padre? Io non te lo tolgo. Mio padre te lo prestò e ora lo reclama, glielo restituiamo? Io non ti lascerò sola, insieme a tuo padre, dal cielo, ci prenderemo cura di te, perché papà ti ama molto. Anche io, mio Padre e S. Giuseppe, ti amiamo molto, ti amiamo di amore eterno”.
DURATA E MODALITA’
Questa preghiera può durare 2, 3, 4, 5 minuti ma non di più. Bisogna farla ogni notte per almeno tre settimane. E’ importante la perseveranza perché dobbiamo far conto di voler cercare di incidere qualcosa su di un nastro contenente già una vecchia registrazione. Non abbiamo la possibilità di pulirlo e poi registrare ma dobbiamo, alla presenza di Gesù, sovrapporre la stessa incisione e, con lui, ogni cosa negativa diventerà positiva.
Durante questa preghiera prestiamo a Gesù tutto il nostro essere, lo invitiamo a venire con noi dove si trova la persona. Lui la può amare in corpo ed anima e noi lo accompagniamo con lo spirito. Preghiamo su di un’area della vita della persona che è danneggiata. Se noi non dovessimo conoscere questa area semplicemente limitiamoci ad offrirla a Gesù e chiediamogli che agisca su di essa. Generalmente questa preghiera dà buoni risultati.
Per esempio un bambino ribelle e capriccioso che per ottenere qualche cosa grida e scalcia a terra, può ricevere dalla mamma questa preghiera. Quando il bambino dorme ella può avvicinarsi al suo lettino e accarezzandolo, poggiarlo sul suo petto oppure fare questo con l’immaginazione pregando dalla propria stanza o da qualsiasi altro posto. Può immaginare Gesù che lo tocca, lo abbraccia e gli dice: “tu sei il mio piccolo tesoro. Io, Gesù di Nazareth ti amo molto perché sei un bambino molto speciale”.
Bisogna pregare in modo tale che tutto ciò che è negativo deve tramutarsi in positivo. E’ necessario immaginare Gesù che lo abbraccia e gli parla con amore: “tu sei buono, dolce, speciale. Tu ami tanto la tua mamma e il tuo papà. I tuoi genitori sono buoni e ti vogliono bene. Anche mio Padre ti ama. Tu sei il figlioletto di mio Padre, io sono il tuo fratello maggiore. Noi ti abbiamo prestato un papà e una mamma sulla terra perché tu li amassi, e tu gli vuoi tanto bene. Abbracciali, baciali, papà e mamma ti vogliono molto bene”.
Terminata la preghiera analizzate i risultati e vedrete la gloria di Dio.
UN RAGAZZO RIBELLE CAMBIA VITA
Una volta P. Dario Betancourt andò a predicare in una città del Messico e nella casa dove l’avevano ospitato vi era un ragazzo molto ribelle di circa 15 anni. Era dispettoso e non voleva più studiare. I genitori erano stanchi di lui e lo volevano affidare ad un istituto. Dopo la cena il ragazzo, che non si era neppure seduto a tavola, andò a dormire. I Genitori disperati chiesero aiuto a P. Dario affidando il ragazzo alle sue preghiere. Ormai sentivano solo odio per quel figlio e non ce la facevano più. Negli ultimi giorni aveva sabotato l’aereo di suo padre. Aveva rubato le chiavi e dopo aver avviato i motori era saltato da esso causando un grave incidente.
La preghiera durò solo un minuto dopo di che andarono a dormire. La mattina dopo mentre i genitori stavano facendo colazione arrivò il ragazzo e diede loro un bacio. Fino a quel giorno non li aveva mai baciati. Sedutosi a tavola raccontò che aveva fatto un sogno e aveva visto i suoi genitori che insieme a P. Dario stavano pregando per lui e gli dicevano che era buono, che era il migliore alunno della sua scuola e che per premiarlo lo avrebbero portato alle Maldive. I genitori rimasero immobili, non credevano ai propri occhi. Da quel giorno è diventato davvero un figlio esemplare e si è laureato con i migliori voti.
UNA GIOVANE OTTIENE BENEDIZIONI PER PIU’ MEMBRI DELLA SUA FAMIGLIA
Ho insegnato questa preghiera in diverse parti del mondo sperimentando sempre frutti meravigliosi. Ricordo che una volta, una giovane mi spedì una lettera con la quale mi raccontava che aveva fatto la preghiera della notte per diverse persone della famiglia. La prima volta l’aveva fatta per una zia, con la quale viveva, per farle sentire l’amore di Gesù Cristo e perché la guarisse dalla ferita che le aveva procurato il divorzio. Erano molti anni che ella prendeva pastiglie per dormire. Prima di terminare la preghiera per la seconda volta, aveva iniziato a riposare senza dover assumere più alcuna medicina e pian piano aveva recuperato completamente la salute e la serenità. La zia non sapeva che la ragazza stava pregando per lei, altrimenti non lo avrebbe accettato.
In seguito, la giovane mi riscrisse raccontandomi che aveva pregato anche per un nipotino che non parlava e non udiva. I medici non riuscivano a capire cosa avesse. La mamma, prima di concepirlo, assumeva anticoncezionali. All’inizio, la giovane, nonostante facesse la preghiera della notte non riusciva ad ottenere alcun risultato. Decise così di regalare alla donna due cassette i cui titoli rispettivamente erano: “La preghiera della notte” e “Come conoscere se stessi”. Fisicamente il bimbo non è guarito ma spiritualmente è un bimbo pieno di Dio e la sua è una famiglia serena.
UN PADRE SI RENDE CONTO DELL’AMORE DEI SUOI CARI
In un’altra occasione stavamo predicando con P. Dario in Guatemala a 1500 giovani ai quali insegnammo la preghiera della notte. Tra la folla vi erano due fratelli. Il loro papà era un uomo molto difficile, beveva, trattava male la madre e i figli e spesso la sera non tornava a casa.
Gesù conosce le intenzioni del cuore e soccorse questi due giovani. Una sera, rientrati a casa si misero d’accordo per fare la preghiera della notte per il loro papà. Gesù ispirò loro di farla alle 5 del pomeriggio, orario in cui il padre usciva dal lavoro e generalmente andava a bere e a cercarsi una donna. Si recarono nella stanza del padre e poggiarono le mani sul suo guanciale dicendo: “Signore Gesù noi non sappiamo dove si trova nostro padre in questo momento ma tu lo sai, questa è l’ora in cui lascia il lavoro. Signore Gesù guardalo, perdonalo, amalo. Non lasciare che cada nel peccato e se qualche donna sta peccando con lui perdona anche lei. Fa’ che non pecchino e che si salvino.”
Mentre stavano pregando squillò il campanello, la mamma aprì e sull’uscio della porta c’era il loro papà. Entrambi spaventati, abbandonarono immediatamente la stanza. Il padre era ritornato a causa di un dolore incredibile allo stomaco, e desiderava riposare. Il giorno dopo, alla stessa ora, i due giovani ritornarono nella stanza a pregare. Chiesero ancora a Gesù di non farlo peccare e di perdonarlo. Dopo pochi minuti rientrò il padre con dolori lancinanti allo stomaco, diarrea e vomito. Trascorsero così diverse settimane e il papà, puntualmente, intorno alle cinque, rientrava a casa distrutto. I ragazzi compresa la manovra del Signore, d’accordo con la madre, iniziarono a pregare affinché quest’ultima trovasse la forza di perdonarlo. Iniziarono a ricolmarlo di attenzioni, con tanto amore e tanta carità. Nessuno si rallegrava per il suo stato di salute. L’uomo non riusciva più a restare fuori di casa perché dopo il lavoro non ce la faceva a fare niente. Trascorsi alcuni mesi cominciò a riflettere. Sentì che non gli importava se non poteva stare fuori in strada la sera, perché aveva una famiglia che lo accudiva, lo coccolava e lo amava. Capì che li aveva fatti soffrire molto e decise di chiamarli accanto a sé per chiedere loro perdono per non essere stato capace di valorizzare la splendida famiglia che Dio gli aveva donato. Chiese perdono per non aver mai saputo apprezzare l’amore dei suoi cari. Attualmente la sua è una famiglia che vive lodando e benedicendo Iddio. Ecco a cosa serve la preghiera della notte.
UNA FAMIGLIA DIVISA SI RICOMPONE
Sono andata a predicare in un paese del Sud America dove ho conosciuto una giovane appartenente ad una famiglia molto ricca. Ella mi confidò che era molto triste perché i suoi genitori si erano separati. Pensai subito che il padre avesse un’altra donna, ma ella mi precisò che i genitori erano in età avanzata e si erano separati perché la convivenza nella sua casa era diventata un inferno. I genitori non si comprendevano più: se il padre diceva bianco, la madre rispondeva nero e viceversa. Non ce la facevano più e il padre se ne era andato di casa. La giovane mi raccontava: “io non mi sono sposata per prendermi cura di loro, e ora cosa faccio dato che non vivono più insieme. Io non voglio lasciare mia madre e neppure posso permettere che mio padre muoia da solo. Blanca prega per me”.
Le insegnai la preghiera della notte da fare tutti i giorni per i genitori. Dopo alcuni mesi mi ha inviato la seguente lettera: “Cara Blanca, grazie perché mi hai aiutato ad alleggerire e poi a far scomparire il mio dolore. Intercedendo davanti a Dio per i miei genitori e insegnandomi la preghiera della notte hai permesso che nella mia casa arrivasse una grande benedizione: i miei genitori sono tornati insieme con grande gioia di tutti noi figli. Ho fatto quello che mi hai insegnato. Avevo chiesto che il Signore li riunisse il 24 di dicembre; invece è stato il 31 e così abbiamo trascorso un fine d’anno meraviglioso con la certezza di altri cento futuri stupendi. Mio padre è ritornato a messa dopo diversi anni. Sembra essere un altro uomo”.
UNA GUARIGIONE FISICA
Un’altra testimonianza che ha commosso il mio cuore è la seguente: una giovane di circa quindici anni ebbe un incidente in moto con il suo ragazzo e nell’urto fu scaraventata a diversi metri di distanza. Nel cadere urtò il viso a terra rimanendo gravemente deturpata. In ospedale ricevette tutte le cure possibili ma il volto rimase distrutto.
A detta dei dottori presto avrebbe perso anche i denti. Il dentista la mandò da un suo collega per effettuare una speciale radiografia per tentare di salvare almeno qualche dente. Prima di procedere fu necessario aspettare che il viso le si sgonfiasse.
Nel frattempo la mamma incontrò un’amica alla quale raccontò il suo dolore. Quest’ultima le parlò della preghiera della notte consigliandole di farla per la sua figliuola. La donna non credeva molto in Dio ma presa dalla disperazione accettò. Iniziò la preghiera e la ripeteva diverse volte sia di giorno che di notte. Ogni volta che vedeva la sua bambina con il volto cosi deformato e pensava che all’età di 15 anni avrebbe perso tutti i denti, si sentiva lacerare il cuore. Ella cominciò a pensare a Gesù come al dentista divino, immaginando che con le sue mani toccava le radici dei denti di sua figlia e le guariva.
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Trascorsero alcuni giorni, il viso della ragazza si sgonfiò e potettero quindi tornare dallo specialista per la radiografia. Quando il dottore vide la richiesta del collega, chiese il perché di quegli esami dato che la ragazza, secondo lui, non aveva bisogno di alcuna estirpazione. La madre spiegò dell’incidente e di come i denti fossero rimasti gravemente danneggiati, ma il dottore affermò ancora una volta che la ragazza aveva dei denti sanissimi. Per rassicurare la madre, che si vedeva alquanto preoccupata, il dottore eseguì le radiografie previste e le inviò al collega. Questo, visti i risultati, dopo averli confrontati con i precedenti rimase stupito. Realmente la ragazza aveva una dentatura perfetta. Gesù aveva avuto compassione di quella mamma e aveva guarito la sua bambina.
Da questa testimonianza possiamo constatare che questa preghiera, in casi particolari, può essere fatta anche in momenti diversi dalla notte. Bisogna seguire i suggerimenti dello Spirito Santo. La cosa più importante è farla con perseveranza per almeno tre settimane. Se qualche volta, in particolare di notte, dovesse essere saltata perché la persona non si è svegliata o magari di giorno se ne è dimenticata, non deve preoccuparsi perché è Gesù che guarisce e lui conosce ogni cosa della persona alla quale è indirizzata la preghiera. Si può continuare il giorno dopo senza porsi alcun problema.
Ricorda che durante la stessa notte si può pregare per più persone. La cosa essenziale è il non cambiare l’intenzione per la persona per cui preghi. Tieni sempre presente che bisogna sovrapporre una registrazione su di un nastro già registrato, e quello che bisogna registrare è che Gesù ama e guarisce.
Grazie Gesù per il tuo amore e per le tue benedizioni, grazie perché tu non sbagli, grazie perché sei il nostro Dio e il nostro Signore. Tu sei stato grandioso con noi e per questo ti lodiamo.
PREGHIERA
“Gesù, credo fermamente che Tu sai tutto, puoi tutto e vuoi per tutti il nostro maggior bene.
Ora Ti prego, avvicinati a questo mio fratello che si trova nel disagio e nella sofferenza.
Io ti seguo in adorazione col cuore e con il mio Angelo custode.
Poni la Tua SS.ma mano sul suo capo, fagli sentire i battiti del Tuo Cuore, fagli sperimentare il Tuo ineffabile Amore, rivelagli che il Tuo Padre Divino è anche Padre suo e che tutti e due lo avete amato da sempre e gli siete sempre stati vicini, anche quando lui non vi pensava e non vi amava quanto doveva.
Gesù, assicuragli che non c’è nulla da temere, e che ogni problema e angustia si possono risolvere col vostro aiuto onnipotente e col vostro insondabile Amore.
Gesù, abbraccialo, confortalo, liberalo, guariscilo, specialmente in quella zona e da quel male, da quella sofferenza di cui soffre.
Amen.
Mio Signore Gesù, grazie per il Tuo indefettibile Amore.
Grazie, perché non vieni mai meno alle Tue promesse.
Grazie per le Tue meravigliose benedizioni.
Grazie perché Tu sei il nostro Dio, la nostra vera gioia, il nostro Tutto.
Amen!”
(Tratto dal libro “Figli e figlie amati dal Padre” di Blanca Ruiz e Alicia Echeverri C. – La preghiera della notte – per casi impossibili-. Edizioni S. Michele Via S. Michele, 5 84050 Laureana Cilento (SA) te.: 0974-845342 – fax: 0974-845668)
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