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Ritrovati i corpi dei 3 ragazzi israeliani rapiti. Rischio guerra

640x344_1404147830126_11 - CopiaGERUSALEMME – Secondo un tweet della televisione Al Arabiya, i corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti sono stati trovati. Il governo israeliano avrebbe immediatamente indetto una riunione d’emergenza. Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, questi i nomi dei tre ragazzi, frequentavano una scuola rabbinica in una colonia ebraica. L’ultima volta erano stati visti in Cisgiordania, nei pressi di Hebron. Erano scomparsi nei pressi dell’insediamento di Gush Etzion, tra Betlemme e Hebron, nel sud della Cisgiordania, mentre facevano l’autostop.

Indetta riunione d’emergenza E’ stata indetta una riunione d’emergenza del governo israeliano. Israele ritiene che i tre giovani siano stati catturati da due membri del braccio armato di Hamas, originari di Hebron ed irreperibili anch’essi dallo stesso giorno.  

Anche i Papaboys avevano appoggiato la proposta degli ebrei romani – Lettera a Coni e Federcalcio per Italia – Costa Rica dopo la scomparsa di 3 ragazzi da una scuola: «Coinvolgere gli Azzurri in una testimonianza di solidarietà, in vista della prossima sfida mondiale» Anche l’Associazione dei Papaboys sostiene l’appello della comunità ebraica!

#BringBackOurBoysandGirls: è la campagna alla quale il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna chiede l’adesione della nazionale azzurra di calcio, già dalla prossima partita della Coppa del mondo, venerdì 20 giugno, contro il Costa Rica. Un hastag da lanciare per la liberazione dei tre studenti israeliani rapiti, delle studentesse cristiane sequestrate dagli integralisti di Boko Haram in Nigeria e per i bambini soldato in Afghanistan e in diversi Paesi africani.

LA PRIMA RIVALSA DELL’ESERCITO ISRAELIANO: UCCISI 2 GIOVANI PALESTINESI

Due ragazzi palestinesi erano già stato uccisi negli scorsi giorni per vendetta dall’esercito israeliano:  negli Mohammed Dudin aveva 16 anni. L’altro ragazzo morto era un 22enne. Un portavoce militare israeliano aveva confermato che reparti israeliani avevano agito a Dura e in altre località della Cisgiordania, fra cui Kalandia, Deheishe e Arura, incontrando la resistenza della popolazione. Verso i militari sono state lanciate bombe a mano e bottiglie incendiarie. Nelle occasioni in cui si sono sentiti in pericolo di morte, hanno risposto agli attacchi sparando, ha spiegato il portavoce. Era quindi già altissima la tensione per la ricerca dei tre ragazzi israeliani – Eyal Yifrah (19 anni), Gil-Ad Shayer (16) e Naftali Yaakov Frenkel (16) – scomparsi due settimana fa nei pressi dell’insediamento di Gush Etzion, tra Betlemme e Hebron, nel sud della Cisgiordania, mentre facevano l’autostop. Complessivamente, in una settimana di ricerche dei tre ragazzi ebrei rapiti, i militari hanno ispezionato in Cisgiordania 1.100 abitazioni e hanno arrestato 330 palestinesi.

NETANYAHU E ABU MAZEN

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha telefonato il 18 giugno ad Abu Mazen per chiedere un intervento nella vicenda: “Mi aspetto – gli ha detto – il suo intervento per far tornare a casa i ragazzi rapiti e per catturare i rapitori”. “I rapitori di Hamas – ha sostenuto Netanyahu, secondo un comunicato del suo ufficio – sono partiti da aeree che si trovano sotto controllo dell’Anp, e là sono rientrati”. “L’episodio – ha detto ancora Netanyahu – evidenzia il carattere del terrorismo che noi combattiamo”.

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Per approfondire la vicenda vedi il servizio pubblicato il 17 giugno:

Appello degli ebrei italiani: lo sport si schieri per i diritti umani #BringBackOurBoys

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Il tweet della televisione Al Arabiya

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