Zingaretti consegna un bene confiscato al clan romano alla periferia della città all’Associazione genitori soggetti autistici. Don Ciotti: diventi opportunità per i cittadini e segno di responsabilità.
All’ingresso non ha più i drappi sontuosi alle finestre, i quadri incorniciati d’oro e neppure i lampadari in swaroski. Ma questa villa sontuosa di 600mq a Morena, periferia sud-est della Capitale, non è mai stata più ricca di tesori. E loro si chiamano Nicola, Fabio, Stefano, Luca e tutti i ragazzi autistici che da oggi in poi la occuperanno con le loro attività sociali e ricreative. Questo bene confiscato al clan Casamonica il 27 febbraio infatti adesso sarà gestito dall’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa), che la trasformerà dapprima in centro dove fare formazione e attività per i ragazzi e poi, nel medio termine, in un vero e proprio centro diurno aperto al quartiere. E stamane durante la consegna delle chiavi da parte del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, sono proprio gli abitanti di via Roccabernarda 14 (zona Romanina) ad applaudire per la “liberazione” di un luogo finora simbolo del potere mafioso.
La consegna delle chiavi
«Oggi qui vince l’alleanza delle persone perbene, che sono anche di più dei clan criminali – è stato l’esordio del governatore del Lazio durante la cerimonia di consegna delle chiavi – e quando si organizzano le persone perbene riescono ad ottenere questi grandi risultati. Vincono». Un risultato reso possibile infatti grazie alla «collaborazione tra diverse istituzioni», a cui si aggiunge un altro bando regionale appena pubblicato di 700 mila euro che servirà a strutture come questa per essere adattate al nuovo uso. «Ciò che viene rubato al bene comune deve tornare» gli fa eco il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, ricordando l’importanza dell’azione comune delle istituzioni che ha già permesso a 651 beni confiscati alle mafie di tornare a nuova vita, anche se nel Lazio ne mancano ancora da riallocare un migliaio, più di quattrocento e Roma.
«Ma oggi è un giorno di gioia e di responsabilità», aggiunge, chiedendo alla politica di calendarizzare prima possibile in Parlamento il voto finale del codice antimafia «che mantiene sì alcune ombre, tuttavia se non verrà votato si perderà tutto, anche il buono». In questi locali dal valore stimato di quasi un milione e mezzo di euro la presidente Angsa, Stefania Stellino, ha già un’idea molto chiara di cosa vorrà realizzare. «Questo sarà un polo di riferimento per l’integrazione dei nostri ragazzi – spiega – aperto al quartiere, per insegnare ai nostri figli con autismo a stare nella società».
Fonte www.avvenire.it
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