Tra cinghiali in centro, ogni giorno, povertà, emarginazione e violenze varie la Capitale Italiana, va purtroppo riconosciuto, è totalmente fuori controllo.
Il Partito Democratico è probabilmente troppo impegnato a muovere armi per la guerra, e dimentica tutto ciò che è interesse dell’Italia: una vera disgrazia nella disgrazia.
Solo nelle ultime ore episodi incredibili a raffica.
Pomeriggio di paura sul treno dell’alta velocità partito da Torino e diretto a Napoli, rimasto coinvolto in un incidente tra la galleria che collega la stazione Prenestina e quella di Serenissima. Il convoglio numero 9311, intorno alle 14 di venerdì 3 giugno ha sviato dal percorso ordinario con l’ultima carrozza uscita dai binari. Il macchinista, in tempo, è riuscito a ridurre ulteriormente la marcia – già bassa in galleria – impedendo conseguenze più gravi.
Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il treno sarebbe entrato in galleria senza problemi. Poi, per motivi che andranno accertati, c’è stato probabilmente un ondeggiamento anomalo e lo svio del locomotore di coda che sarebbe anche andato a sbattere contro l’ingresso della galleria della Serenissima. Una dinamica comunque al vaglio anche della polizia di Stato.
Due autobus a fuoco in un giorno a Roma. Dopo l’episodio del torpedone della società Troiani, sull’Aurelia, un altro mezzo pubblico è andato in fiamme. Intorno alle 12:30 circa un incendio ha coinvolto un bus Atac della linea 073 che stava transitando sulla via Laurentina, all’altezza del civico 1851.
A dare l’allarme è stato il conducente del mezzo della linea che percorre la tratta fuori dal grande raccordo anulare. Un’alta colonna di fumo si è levata in cielo, all’altezza dell’incrocio con via della Selvotta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con due squadre, la 11 A e la 22 A, che hanno provveduto a spegnere il rogo.
Mentre proseguono le difficoltà nella raccolta rifiuti, con immagini di secchioni traboccanti scattate dal centro alla periferia, si aggiunge anche la chiusura imminente per dieci giorni dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Aprilia, di proprietà della Rida Ambiente. Un’altra grana al capitolo rifiuti, nel risiko che costringe la Capitale – priva di un ciclo di trattamento e smaltimento autosufficiente – ad accordi continui con impianti di privati fuori città.
Il tmb chiuderà dall’8 al 18 giugno, e Roma rimarrà con 350 tonnellate di spazzatura al giorno da ricollocare. Come ci viene comunicato da fonti qualificate di Ama, si starebbe lavorando per trovare gli sbocchi necessari in altri impianti di tmb della Regione, metà andranno alla Saf di Colfelice (provincia di Frosinone).
In questo video realizzato alla Stazione Termini, da Cicalone ed il suo gruppo (un personaggio che si sta facendo valere per documentazione delle emergenze e difficoltà della Capitale e non solo)
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