Sabato 16 Aprile – Ho bisogno di pane, di te

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. Giovanni 6,52-59. 

Ci sono parole dure come pane duro.
E sono difficili da far entrare.
E sono difficili da ingoiare.

Eppure sono lì.
Per noi.
Per la nostra fede.
Per la nostra fame.

Se voglio togliere la durezza alle tue parole.
Devono parlarne a te.
Non devo tenere in bocca il pane duro che non riesco ad ingoiare.
Devo andare a te.
Chiedere a te di sbriciolare il pane che mi dai.
Perché io possa sfamarmi.
Perché io possa credere.

Non è una questione di durezza.
È una questione di attrazione. Di chiamata.
Se Dio attrae.
Se Dio chiama.
La parola non è più dura.
Se Dio attrae.
Se Dio chiama.
La parola è pane.
E io ho bisogno di pane, di parole, di te.
Non andrò mai via.

Non andrò mai via.
Sei la parola che capisco.
Sei il pane che mi sfama.
Quello che non capisco perché è duro.
Lo terrò più a lungo in bocca.
Chiederò a te di spezzettarlo per me.

Di Don Mauro Leonardi